Pietro:
Oggetto: Opera per liuto di Bach.
Aggiungo a questo settore del forum un argomento che era presente nella vecchia Liuteriaitalia con relativa discussione. Ho recuperato l'argomento ma non la discussione, spero tuttavia che ci sarà e che visto l'argomento sia pure più partecipata di quella dispersa del vecchio forum. L'opera per liuto di Bach siamo abituati a conoscerla eseguita con la chitarra classica ma se avete la bontà di leggere quanto segue qualche sorpresa non mancherà.
BACH – OPERA PER LIUTO
Le sorprese non finiscono mai, pensavo di perdere chissà quanto tempo per cercare negli scaffali della mia libreria i dati inerenti all’opera per liuto di Bach ed i relativi strumenti ipotizzati per realizzarla, ma mi è tutto stato facile, come se una mano invisibile guidasse la mia.
Ho visto tutto sotto un altro aspetto: sembrava quasi che il sommo Bach (Eisenach 1685 – Lipsia 1750) volesse dire che anche se lo abbiamo eletto come musicista universale e spedito nello spazio le sue musiche come biglietto da visita per eventuali contatti con gli extraterrestri, lui si era solo limitato a svolgere con coscienza la sua professione e che in fondo, nella sua epoca persino i suoi stessi figli da lui istruiti e formati erano alla fine più famosi di lui.
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Johann Sebastian BachPersino il Clavicembalo ben temperato, monumentale opera dove finalmente le tonalità maggiori e minori venivano ben definite, il liutista cieco Giacomo Gonzanis aveva visto più lontano di lui in quanto aveva fatto (con il dovuto distinguo) la stessa cosa nel Libro de intabulatura di liuto quasi centocinquantanni prima.
Pure riguardo agli strumenti musicali il sommo Bach sembra schernirsi mostrando che lui aveva solo elaborato per lavoro strumenti già esistenti: la viola pomposa da lui ideata e scomparsa con la sua morte intendeva essere una viola da braccio tenore con cinque corde, ma le dimensioni dello strumento erano troppo ingombranti e pur avendo scritto per essa la sesta suite per violoncello solo, cadde nel dimenticatoio, anche adesso i violoncellisti preferiscono eseguirla con lo strumento tradizionale o, se possono, con il violoncello piccolo a cinque corde già esistente anche ai tempi suoi.
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Violoncello piccolo a cinque corde usato da Anner Bylma per la sesta suite.
Anche lo stesso Stradivari con le viole tenori non ebbe maggior fortuna e pure i suoi strumenti finirono nel dimenticatoio, vedi la viola Medicea: preda del tarlo perché nessun violista ha mai voluto suonarla ed ora custodita al museo Cherubini di Firenze.
Torniamo all’opera per liuto ed esaminiamo il materiale a noi pervenuto:
Suite in SOL minore BWV 995: autografa in due versioni per liuto barocco a 14 cori (come quello usato da Narciso Yepes: da segnalare che l’opera integrale per liuto barocco di Bach è stata incisa per la prima volta da un chitarrista, appunto Yepes, e con un liuto barocco che si fece appositamente costruire) o con un normale liuto barocco a 13 cori con la scordatura in SOL del tredicesimo coro.
Suite in MI minore BWV 996: probabilmente all’origine per Lautenwerk (letterale: strumento a mo’ di liuto).
Partita in DO minore BWV 997: Certa per liuto barocco.
Preludio – Fuga – Allegro MI bemolle maggiore BWV 998: con dicitura per liuto o cembalo.
Preludio in DO minore BWV 999: per liuto barocco.
Fuga in SOL maggiore BWV 1000: libera versione di un liutista contemporaneo di Bach su appunti per liuto di Bach stesso.
Suite in MI maggiore 1006a: autografa di Bach senza titolo. Si adatta al liuto, ma è enigmatica in quanto al liuto barocco si adatta poco; forse concepita per liuto rinascimentale in SOL o per Lautenwenk, ma è altresì provabile che per motivi di tempo Bach non abbia eseguito il trasporto lasciando il compito al liutista prescelto (prassi peraltro usuale all’epoca).
Il Lautenwenk citato per la BWV 996 e per la BWV 1006a è uno strumento a tastiera come il clavicembalo, ma con le corde in budello su un solo registro da otto piedi (altezza reale dei suoni) e con i plettri in cuoio morbido per non rovinare le corde e che come attacco, ricordano i polpastrelli delle dita. Tale strumento, elaborato dallo stesso Bach, aveva inizialmente la cassa tondeggiante a guisa di liuto, ma poi gradualmente si adattò alla forma del clavicembalo e molti cembalisti e organisti lo usarono per le musiche liutistiche.
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Lautenwerk o liutoclavicembalo.Allegato:
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Liutoclavicembalo usato da Gergel Sàrkòzy per le sue incisioni.Bach in fondo sembra dire che non trova nulla di strano in tutto questo in quanto noi ora usiamo i suoni campionati da transistor pilotati da una tastiera, all’epoca sua facevano quello che potevano, bastava un po’ di ingegno e anche il suono del liuto si poteva ottenere con una tastiera di tipo cembalistico.
Il liuto comunque a casa sua c’era e lui è provato che lo insegnava e che lo suonava sia da solo che con i grandi liutisti dell’epoca: vedi Weiss.
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Tipico liuto barocco a tredici cori come l’esemplare che Bach aveva in casa.