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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 11/09/2014, 15:39 
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Iscritto il: 20/06/2014, 19:21
Messaggi: 348
Località: Verona
Pietro

Oggetto: Attrezzi autocostruiti per filetti e rosette.

Con cosa si sopperisce in liuteria quando manca un'utensile specifico non lo saprei dire ma posso sicuramente far vedere come in mezzora si può assemblare un compasso per l'intaglio della sede di una rosetta (nel caso specifico di una chitarra) e la successiva apertura del foro armonico.
Iniziamo subito con l'immagine del compasso.
La cosa è semplice e sicuramente non solo a Pietro succede che non trova l'attrezzo che cerca... però Pietro si guarda intorno e tra la confusione immensa che regna sovrana trova un pezzo di multistrato, qualche bullone e via... l'attrezzo è quello che l'immagine vi ha mostrato.
La liuteria amatoriale è anche l'arte del costruirsi con quello che al momento si ha sottomano utensili come questo compasso che sono pronti in mezzora e al giorno dopo (il tempo che si asciughi la colla) sono già in piena efficienza e pronti all'uso... semplice semplice, più semplice di così...
Non mi dilungo sul compasso in quanto basta vedere l'immagine che è esplicita e che mostra uno strumento semplice veramente alla portata di tutti.


Allegato:
filettatore 2 (640x409).jpg [114.5 KiB]
Scaricato 5522 volte



Penso di essere stato chiaro con la sola immagine ma in caso contrario ne chiedo venia e sono disponibile per ulteriori chiarimenti.

Questa utile attrezzatura dell'immagine che segue è invece indispensabile per filettere gli strumenti, ma non solo, si può costruire facilmente senza particolari attrezzature meccaniche.


Allegato:
filettatore1al5[1].jpg [52.29 KiB]
Scaricato 5519 volte



Per il filettatore in particolare nelle immagini della ghironda seicentesca si vede anche il modo di utilizzo.
La rosetta della chitarra è invece stata applicata con il compasso descritto sopra.


Allegato:
filettatore 3.jpg [96.18 KiB]
Scaricato 5523 volte



Completo i dati del coltellino per filettare dicendo prima di tutto che non posso mettere piani costruttivi in quanto è costruito in un pezzo unico più, naturalmente, gli accessori. La lunghezza totale è 120 mm e le viti a brugola sono da 5 M. Lo spessore è di 13 mm, ma anche leggermente più grosso va bene lo stesso. Con questi dati e l'immagine postata in precedenza con il computer si puo dimensionare a misura reale.
Posto anche il bedanino per l'asporto del materiale tra i due tagli in modo da ottenere il solco per il filetto.
Per filettare il violino, ma non solo, questo attrezzo è il completamento del primo ed è facile da costruire. La sua lunghezza totale è di 80 mm e per ottenere la scala 1 : 1 vedi sopra.

Le immagini del filettatore, del bedano e dello scalpellino sono riprese semplicemente direttamente con lo scanner, ci sto quasi prendendo gusto.

Cordialità - Pietro -

Al tema segue la discussione:


1 - MAXLUCCA
Quando si dice l'ingegno!!!
Ti ho già clonato il piegafasce, mi sa che presto dovrò copiarti pure questi.
Solo una domanda:; che lama hai usato per il tagliente? E come mai non l'hai affilata da un solo lato?


2 - salvatore catania
Altra domanda per Pietro (dopo i complimenti):
i raggi a pennarello rosso che si vedono dietro quella bella tavola li pieghi a caldo o li fai in due segmenti?
PS anch'io preferisco il filettatore che taglia da entrambi i lati, così si può andare avanti e indietro assecondando la fibra.


3 - Pietro
Sarò breve:
X MAXLUCCA - Grazie per la clonatura del piegafasce, sono solo che felice quando qualche mia idea tradotta e realizzata può essere utile.
Il doppio tagliente asseconda meglio la fibra e facilita di molto quando si deve ripassare il solco in senso contrario. Inizialmente affilavo un solo lato tenendo piano l'altro credendo di fare una superfice più precisa con il filetto o con la rosetta ma ho visto che anche l'affilatura su tutti i lati (da come si può vedere dall'immagine) ha i suoi pregi specie come resa e ho sempre di conseguenza usato questa. La lama è ricavata da acciaio armonico piatto usato per le molle, ce ne sono di mille misure e spessori, è sorella di quella del coltellino filettatore che ben conosci.
X Salvatore Catania - Vedo con piacere che su qualche lavorazione abbiamo qualche idea in comune come il taglio da entrambi i lati.
I raggi "Rossi" che il tuo occhio esperto ha subito notato sono già fissati sul retro della tavola e sono in un solo pezzo piegato a caldo.
A dire il vero non è proprio una chitarra normale, pensavo di avere tutte le certezze ma ora in fase concreta di costruzione mi sto arrovellando se mettere o meno la catenina di sottoponte, cosa che avevo escluso ma...
Comunque a suo tempo e con i primi risultati documenterò il lavoro.


4 - fabiodm
Ecco un coltello di facile costruzione per tagliare la sede per i filetti nella cassa armonica dei strumenti che lo richiedono, mi sembra simile a quello usato da un certo signor Stradivari.


5 - Antonio
Caro Pietro mostraci le fasi costruttive, perchè vedo delle brugole,a cosa servono?
Puoi fare un disegnino con le misure e i materiali? :


6 - fabiodm
Be le bruggole servono per regolare la distanza della lama dal bordo della superfice da incidere .
Il materiale che ha usato Pietro sembra alluminio e comunque io userei l'alluminio, o legni duri duri .


7 - african-blackwood
bella l'idea di aggiungere la seconda coppia di brugole per regolare anche l'allineamento della lama, oltre che la sua posizione.
Il materiale è alluminio o ottone?


8 - Pietro
Il materiale è l'ottone (ho provato anche l'alluminio, ma lo trovo troppo leggero) e la coppia di brugole per lato consente una maggiore stabilità della lama tagliente nella scanalatura interna. Tutto questo si traduce in una maggiore precisione di taglio.


9 - african-blackwood
In effetti mi sembrava un po' strano che fosse d'alluminio.
Quasi quasi modifico il mio e ci aggiungo la seconda coppia di viti di regolazione...


10 - mystral1320
Direi che la trovata é geniale!!! Per sopperire all'inconveniente che hai descritto, mettevo degli spessorini di legno inumidito che non permettevano alla lama di "anguillare" in determinate situazioni, ma la tua soluzione mi pare decisamente meglio...
Il filettatore come viene chiamato a Cremona, in realtà si utilizza solo per creare il solco d'inizio e la posizione dal bordo della tavola rispettivamente del fondo. La doppia brugola contrapposta serve a regolare tale distanza, come giustamente sottolineato da alcuni.
Il taglio della traccia viene completato con un coltello ad unghia unica e non doppia; ne consegue che la lama o meglio le 2 lame avranno un unghia destra e sinistra essendo doppia la traccia lasciata dal filettatore che reca anch'esso due identici tipi di lama (vedi unghia dx e sx).
C'è chi si serve delle 2 lame montante contemporaneamente, ma io preferisco ripassare la traccia con una singola lama; maggiore precisione di taratura e meno comlicazioni nel rispettare l'esatto angolo di inclinazione dell'unghia stessa....
Il termine francese - Traçoire - di questo attrezzo, a differenza di quello italiano, indica chiaramente la funzione dell'attrezzo, tradotto letteralmente "tracciatrice".
Quanto al filetto classico cremonese stradivariano, ha uno spessore globale di 1,2 mm così ripartiti e con i seguenti materiali:
2 x 0.25 mm in pero tinto a nero, mentre l'anima bianca é in PIOPPO (l'originale non é quasi MAI in acero!!!) con uno spessore di 0.7 mm.
Essendo che Bisso detestava visceralmente i filetti di fibra moderni e sintetici che offriva la scuola, si optò per la produzione in proprio procedendo così.
Si bevva una Stanley con lama di 10 cm (quella enorme e pesante per intenderci, che si usa per i piani di grande formato) o le giunte di cello e cb), si affila ad hoc la lama usando una squadra. Più piana é l'unghia, tanto più preciso sarà il risultato ottenuto.
Si deve quindi trovare del pero liscio ben stagionato e si lavorerà su un asse dello spessore di almeno 5 o 6 cm, il taglio é quasi sempre di quarto o radiale, e della lunghezza di 50 - 70 cm
Si procede al ricavo di un piano perfetto su una delle coste dell'asse e si procederà in 2 persone, aiutandosi con una bretella di tessuto duro (sono ottime le bretelle ricavate da vecchie rolladen e tapparelle).
Si tarerà quindi la pialla in modo che il trucciolo arrivi a 2,5 decimi in modo uniforme. Siccome bisogna esercitare una notevole pressione sulla pialla per ottenere uno spessore simile, risulta di fatto impossibile per una persona sola riuscire a dare nel contempo lo slancio che ne permetta il ricavo.
Così la seconda persona fisserà la pretella al pommello anteriore e tirerà verso di sé il compagno che preme fortemente ulla superficie, ricavando i trucioli necessari alla produzione dei filetti non dimenticando ovviamente che il loro numero sarà sempre pari!!!
Si passa quindi alla tintura in acqua e per ebollizione prolungata (almeno 6 - 8 ore per una buona qualità di prodotto. Qualche ora in più non guasta nemmeno in ogni caso); si era utilizzato del colorante "Nero super Iride" per le stoffe che viene veduto col relativo sale di fissaggio.
In ogni caso penso che anche altre varietà di coloranti neri per stoffa possano andare altrettanto bene.
Dopo la tintura, altrettanto tempo va messo a disposizione per la cottura di fissaggio, quindi la sciacquatura in acqua tiepida corrente e la successiva essiccazione con la messa in pressa tra due assi ben morsettate per evitare ondulazioni sulle superfici.
Si passa alla taratura dell'anima di pioppo a rasiera e quindi si passa all'incollatura con colla a caldo e mettendo due fogli di giornale o meglio ancora carta da forno, tra le varie striscie incollate (ognuna sarà composta da 2 neri e 1 bianco) e di nuovo in pressa per l'asciugatura.
Alla fine non resta che tagliarne dellestriscioline dallo spessore di un paio di mm, dopo aver rettificato a pialla la cosa....
Quindi il bedano avrà uno spessore compreso tra 1 e 1.1 mm al massimo, essendo ch devono forzare leggermente per entrare e viene data una passata con la rasiera per creare una lieve conicità...
Buon lavoro....


11 - Pietro
Grazie per il giudizio e per le integrazioni.
Per l'attrezzo per filettare aggiungo che ho pure provato con le due lame e lo spessore tra le due regolato in modo da ottenere una profondità di solco senza il bisogno di ripassare con il coltellino: nesun problema per la stabilità in quanto le due brugole contrapposte non permettono sbandamenti alle lame in virtù del saldo ancoraggio ottenuto a serraggio definitivo dopo aver fissato le misure di taglio.
Ciò nonostante io preferisco i due tagli con una lama sola perchè mi permette di controllare meglio il lavoro anche se mi ci vuole più tempo.
Per il mio piccolo bedano che asporta il materiale una volta ottenuti i due solchi, penso non ci sia nulla nulla da aggiungere: trattasi di un'attrezzo di uso comune e la comoda impugnatura (ricavata da un vecchio timbro) mi stà giusta nella mano. per la sagomatura della lama ho fatto diverse prove, non andrà bene per tutti, ma io la trovo pratica e agevole.


12 - mystral1320
Infatti penso che questo sia l'importante... Non solo ma le differenze effettive tra il tuo bedano e quelli che trovi in commercio sono talmente irrisorie....
In pratica sono quasi identici....


13 - MAXLUCCA
Ho voluto clonare l'idea di Pietro e i risultati mi sembrano buoni, Grazie sia a Pietro che a Fabio per il suggerimenti!


14 - Pietro
Bene, molto bene.

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Naturalmente altre opinioni o integrazioni sono sempre gradite.

Cordialità - Pietro -


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