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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Piegafasce
MessaggioInviato: 14/09/2014, 15:41 
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Iscritto il: 20/06/2014, 19:21
Messaggi: 348
Località: Verona
Pietro.

Oggetto: Piegafasce autocostruito

Per la piegatura metto le fasce a bagnomaria un paio di ore ed intanto attacco il mio piegafasce autocostruito: è sempre lo stesso da trent'anni a questa parte e mi ero ripromesso più volte di costruirmene uno migliore... ma siccome non mi ha mai tradito.. quando è ben caldo sagomo la fascia premendola contro il metallo con fermezza ma non con forza finchè la sento cedere, quando la vedo asciutta vuol dire che la piega è definitiva: naturalmente l'operazione si deve controllare passo passo.

Allegato:
piegafascie 1(509x480).jpg [48.58 KiB]
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L'attrezzo è costituito da una piastra sagomata in modo da poter piegare sia legno a curvatura ampia che a curvatura stratta in virtù della forma della piastra che potete vedere nell'immagine. Una resistenza elettrica da ferro da stiro porterà alla giusta temperatura il metallo e si potranno piegare le fasce di qualsiasi strumento.

Allegato:
piegafasce 5(640x480).jpg [48.54 KiB]
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I modelli classici usati in liuteria dai maestri liutai comunque sono per la maggior parte ovali sempre con la resistenza elettrica e con in più un termostato per pilotare maggiormente la temperatura, per il resto l'uso non si differenzia di molto.

Allegato:
piegafasce 2(640x451)_modificato-1.jpg [85.23 KiB]
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Ne esistono comunque in commercio di varie forme che vanno dar rotondo all'ovale e anche le fonti di calore sono diversificate ma quando un attrezzo autocostruito seppur, come nel mio caso, per prova si dimostra valido... difficile cambiare o tornare indietro... anche se prima o poi dovrò farlo per causa forza maggiore in quanto questo tipo di resistenze per ferro da stiro non le costruiscono più.

Cordialità - Pietro -


Al tema segue la discussione:

1 - Giuseppe45
Si può evitare l'acquisto del piegafasce ? Trasformare semplicemente un ferro da stiro o usando in modo appropriato i suoi componenti? Con la crisi galoppante evitare la spesa di200 euro non sarebbe male!!! Grazie per il contributo!! Peppe


2 - mystral1320
Ciao Beppe. È senza dubbio possibile ed è già stato fatto da tempo. Non so garantire la bontà delle resistenze dei nuovi ferri da stiro, ma se hai come procurartene uno vecchio di una 30ina di anni o più, di certo funzionerà. Pietro il moderatore del nostro forum ne uso uno simili e autocostruito da anni e fino a qualche decennio fa, anche in certi negozi di Cremona vendevano ferri piegafasce fatti così.


3 - Giuseppe45
Grazie Mistral, seguo con molto interesse i tuoi interventi, vedo con piacere che qualsiasi tasto si tocchi c'è sempre una tua dritta risolutiva. Complimenti per la tua competenza!. Una curiosità: 1320 sono gli strumenti che hai costruito?


4 - Pietro
Questo che hai visto è il piegafasce che mi sono costruito quasi una trentina di anni fa e ancora funziona.
Fra non molto lo mostrerò ancora per la piegatura delle fasce di altri strumenti che ho in costruzione.
Non è il massimo e mi ero ripromesso di costruirne uno migliore ma siccome non mi ha mai tradito...


5 - mystral1320
Magaaaari!!!
In realtà non ha nulla a che vedere con gli strumenti ma si tratta di una proporzione temporale Maya: 13/20. Tutto qui.


6 - Pietro
E io che pensavo che gli strumenti che ti sono passati per le mani fossero ben di più di 1320.


7 - mystral1320
Beh, sinceramente non li ho contati, ma PASSATI per le mani per vari motivi, di sicuro sono di più di 2000, almeno andando a stimo...
Tra quelli del mio atelier, quelli dell'atelier di Lanini, quelli visti e palpeggiati in giro, quelli passati tra le mani a scuola e nei vari viaggi di studio e lavoro...
Davvero difficile fare un calcolo, ma son decisamente tantissimi e di ogni genere!!!


8 - bubamara_poirot
Salve a tutti, ho bisogno di consigli su come poter piegare delle fasce di legno in maniera casereccia sempre se possibile poichè sono privo di strumenti di liuteria. grazie


9 - mystral1320
Intanto dipende anche dal tipo di legno, dal suo spessore, e dalla curvatura che vuoi ottenere. Pieghe stile fasce per chitarra, che hanno una curvatura abbastanza ampia, le si possono ottenere con il canale d'uscita de' fumi di una stufa a gas per esempio. E' solo accendere la stufa sino anche il tubo non sia ad una temperatura di circa 80 - 90°, si bagna il legno e si inizia la piegatura, considerando che é il calore col vapore che piegano e non tanto la forza bruta esercitata. Quello indicato é uno dei sistemi, "caserecci" possibili, ovviamente poco indicato nel mese d'agosto.
Altro sistema che si pole attrezzare con poco é procurarsi un tubo in ferro di un certo spessore (almeno 3 - 4 mm) e con un diametro attorno agli 80 mm. Lo si fissa ad una morsa e lo si scalda con una pistola elettrica ad aria calda, oppure con un cannello a gas regolando la fiamma in modo adeguato (un deve essere una fiamma ossidrica!) ed una volta caldo il ferro, si procede come sopra, bagnando e piegando.
Con questo sistema si possono piegare fasce sino ad uno spessore di 3 - 4 mm a dipendenza anche del tipo di legno. Per legni più duri o compatti rispetto all'acero, i valori di spessore dimînuiranno di uno o due mm.
Se hai necessità di ottenere delle curvature più strette (tipo CC del violino per intenderci), senza un ferro ad hoc l'é dura, anche se non impossibile. Si tratta di trovare dei pezzi di barre di ferro con diametri dai 10 - 12 mm ai 16 - 18 mm, con una lunghezza che sia almeno doppia alla larghezza della fascia da piegare e da scaldare con il sistema indicato sopra (pistola ad aria calda o cannello a gas).
Per fasce di spessore maggiore, come ad esempio per tamburelli, ci sono alcuni sistemi possibili; uno di quelli noti é quello di usare una ruota in metallo su cui piegare la fascia immersa in acqua calda o bollente, iniziando la piegatura a poco a poco, fissando la fascia alla sagoma interna (ruota metallica) o altro, assicurandola con dei legacci.


10 - Pietro
Dipende dallo strumento e dalle fasce che vuoi piegare, se la curvatura è ampia si può fare solo mettendo il legno a bagnomaria e fissarlo intorno alla forma. Naturalmente c'è sempre il piegafasce come questo che mi ero costruito una trentina di anni fa per prova e che uso ancora pur essendomi ripromesso di farne uno più decente tempo permettendo.
Se si richiedono curvature più strette naturalmente il sistema a bagnomaria dimostra i suoi limiti mentre il piegafasce funziona alla grande. Dipende da cosa si vuole ottenere.


11 - MAXLUCCA
Più che vero Pietro, te lo ho già clonato e funziona alla grande.


12 - aldeo
io mi trovo bene facendo una controsagoma in legno di un'altezza almeno uguale a quella delle fasce da piegare e strutturata in maniera da rappresentare la parte concava della fascia; quindi bagno le fasce (bastano pochi minuti di immersione) e quindi lentamente le forzo nella controsagoma con un normalissimo arricciacapelli (in quello che uso è possibile regolare la temperatura). L'importante è procedere senza fretta e, magari ribagnando di tanto in tanto le fasce. Da quando uso questo sistema ho drasticamente ridotto le rotture (di fasce ovviamente!!! cosa pensavate???!!).


13 - luciano
Premesso che è essenziale porsi prima di tutto i quesiti di chi mi ha preceduto, ti segnalo che il mio piegafasce è fatto essenzialmente con un ferro da stiro. Semplificando la cosa, e considerando ovviamente un uso estemporaneo, puoi provare ad usare banalmente un ferro da stiro. considera che se il legno è sottile si puo' piegare anche tranquillamente a secco, scaldandolo con il ferro da stiro e sollevandone una estremità scaldata, alla piegatura richiesta (il che preserva meglio la superficie del legno). con un po' di prove puoi ottenere il risultato richiesto senza bisogno di alcun attrezzo e senza bagnare il legno. inoltre, se il legno dovesse richiedere una bagnatura (es se è un po' troppo spesso, per non bruciarlo) puoi utilizzare la funzione vapore del ferro da stiro e inumidirlo leggermente. se il legno è particolarmente spesso le cose si complicano e la cosa va vista caso per caso. Provare per credere.
ciao e buona fortuna.


14 - bubamara_poirot
Grazie mille per i consigli!:scusate se non sono dettagliato ma sono ancora alle prime armi.
Io devo piegare di non molto delle fasce di legno larghe massimo 20\30 cm e intendevo prenderle spesse non più di 2 mm,secondo voi che genere di legno potrei usare? Avevo sentito dell'acero o del mogano ma non sono legni duri da piegare?


15 - mystral1320
Cavoli, 20 - 30 cm é già una bella larghezza, liutariamente parlando, e sono misure nell'ordine delle fasce di contrabbasso. A dipendenza della tipo di curvatura (stretta o larga) che vorrai ottenere, qui va anche considerata la superficie da piegare.
Siccome "é il calore che piega", assieme al vapore acqueo, per delle larghezze simili, ritengo che soli 2 mm di spessore non siano sufficienti a garantire una piegatura senza che s'imbarchi la superficie (sulla larghezza intendo).
Allo stesso modo, la vedo dura piegarle a ferro da stiro o con altri trucchetti sul genere che sono delle alternative valide per dimensioni decisamente più ridotte.
Anche se é il calore che piega, come detto sopra, é ovvio che una minima pressione la si dovrà esercitare anche aiutandosi con un lamierino che contenga la fascia verso il ferro piegafasce.
Torno perciò a suggerirti di auto-costruirti un attrezzo che potrai usare anche in futuro per altri strumenti, tipo chitarre ecc.
Si tratta di recuperare un pezzo di tubo in ferro abbastanza spesso (almeno un 5 mm di spessore), con un diametro esterno di circa. 60 mm e dalla lunghezza di almeno 40 cm (se devi piegarci delle fasce da 30 é il minimo).
Al suo interno dovrai farci saldare un ferro a sezione quadrata o esagonale che fuoriesca da tubo di almeno una 15 di cm per poter fissare la struttura ad una morsa.
Lo si puo scaldare mettendolo su un fornello a gas (la cucina a gas di casa va benone se mamma o moglie non reclamano Laughing ), oppure con una pistola ad aria calda.
Il ferro terrà il calore per un po'. Il tempo di mantenimento di calore é in funzione alla massa di ferro che hai a disposizione, per cui più massa ci sarà più il calore verrà mantenuto. Ovvio che l'attrezzo peserà anche di più.
Occhio alla temperatura che dovrebbe rimanere attorno agli 80 - 90° C.
I legni di acero e mogano vanno bene (a dipendenza di ciò che vuoi costruirci).


16 - panda_gentile82
Carissimi, questo è il primo messaggio che posto su questo Forum che peraltro seguo con assiduità perchè è ricolmo di tanti buoni suggerimenti. Proprio a questi suggerimenti voglio appellarmi!
Da circa un anno mi diletto a guadagnare dei soldini con la costruzione di tamburi a cornice.
Fino ad ora sono riuscito, con risultati via via meno discutibili, con la piegatura di fasce da 6mm di faggio e frassino...
Ma dato che a me piacciono le cose difficili ho deciso di andare oltre, per lanciarmi sul mercato su più livelli, e provare la piegatura di legni più nobili, più duri e...più costosi!
Sono un po' di giorni che penso alla quercia americana.
Ho trovato dei gran bei tamburi di un "tizio" americano, costruiti appunto con quercia americana con finitura esterna in ciliegio, passati al tornio, accordabili e tante altre belle cose.
Parlando con vari falegnami amici sono arrivato alla conclusione che la piega con ammollo d'acqua, validissima per faggio e frassino, quasi sicuramente non può funzionare con la quercia.
Dopo questo papello vi starete chiedendo: cavolo vuole questo?
Ebbene, avete suggerimenti su come costruire una piegatrice a vapore?
Che temperature deve mantenere per poter piegare quel legno ad uno spessore di 5mm almeno?
Mi basta costruire una semplice caldaia "rinforzata" dotata di un termostato, una valvola ed un tubo fessurato?!
vi prego, AIUTATEMI!


17 - Mastro Titta
Ricordo che c'era un libro creato collazionando vari articoli di "fine woodworking" proprio sull' argomento ci sono vari capitoli proprio dedicati alla costruzione di varie camere a vapore ... da quelle molto semplici a veri e proprio impianti "home made" per la produzione in serie. Se non ricordo male si chiama "bending wood with steam"è facilmente reperibile e dovrebbe costarre meno di 10 $ (leggasi pochi euro).
anche con il sistema più semplice 5mm di acero ( unico legno che piego)li fai in meno di mezz'ora di "vapore".
se ti stai chiedendo dove trovare il libro te ne cito alcuni tra i più noti così non facciamo torti: amazon, dieter schimdt , dick ,
axminster......
Cordialmente
PS magari prima della caldaia, del termostato etc...penserei ad una "valvola di sicurezza"..... provato sulla mia pelle cosa ti combina il vapore.


18 - panda_gentile82
E quindi oltre l'acero ci posso piegare la quercia americana?!


19 - luciano
ciao Mastro! avevo visto anche io quel libro e confermo che era fatto molto bene! credo valga la pena di procurarselo. mi pare proponesse varie tecniche, anche per piegare materiali piuttosto spessi e duri (tipo per fare mobili), quindi adatti allo scopo.


20 - Mastro Titta
Per la quercia suppongo di si. a vapore ho piegato solo acero. con risultati direi buoni una volta presa la mano sia coi tempi del vapore sia a piegare. su ferro caldo/aria calda/fornello ad alcool ( insomma a secco) ho piegato un po' di tutto (verzino,legno serpente,legno ferro ,tasso, faggio per fare archi) e lastronature varie per far mobili ( quercia compresa). l' unico dubbio e che se si tratta di un legno ricco di tannino è che si possa macchiare.


21 - panda_gentile82
Grazie mille delle informazioni! A breve mi cimenterò con la piegatura della quercia, dell'acacia e dell'acero...appena fatto metterò le foto online!


22 - mystral1320
Volevo inserire un post spiegando come utilizzare un ferro piega-fasce a caldo.
Va innanzi tutto detto che dovrebbe essere di ferro, o di ghisa meglio ancora, per mantenere il calore il più possibile. Alluminio e leghette varie mal si prestano alla cosa (esperienza personale).
Le forme. Ve ne sono di diverso tipo a seconda dell'uso. Per la liuteria di strumenti ad arco ha la forma della sezione tipo "fagiolo allungato" e varia in dimensione in 3 formati: violino e viola, violoncello, contrabasso.
Se ne trovano (Cremona o negozi specializzati) da scaldare a fiamma oppure autoriscaldanti a resistenza elettrica e termostato.
La temperatura dovrebbe raggiungere gli 85 - 90 ° ed essere mantenuta tale il più a lungo possibile.
Col sistema a caldo é possibile, con un po' di pazienza, piegare spessori fino a 5 mm buoni....
L'importante é sempre bagnare il legno prima di metterlo a contatto col ferro caldo e ricordarsi CHE E' IL VAPORE A PIEGARE E NON LA FORZA BRUTA!!!
Indicativamente la temperatura dovrebbe essere regolata in modo che non marchi il legno bruciandolo, ma sia calda il più possibile, quindi i valori espressi sopra sono puramente indicativi.
Vanno considerate sia la velocità con cui uno riesce ad eseguire tale operazione ed anche lo spessore del legno che si intende piegare.
Il ferro da chitarraio (utilizzabile per quasi tutti gli altri strumenti a pizzico) é fatto da un tubo tondo o da più tubi a sezioni diverse, che abbiano uno spessore di almeno 12 - 15 mm da riscaldare i autoriscaldanti. Il sistema per piegare non varia dall'altro.


23 - luciano
Anche io avevo sempre usato il legno bagnato, poi invece in inghilterra mi hanno insegnato a piegarlo a secco (e francamente mi pare che venga meglio).
quanto all'alluminio esistono versioni discordanti: per il mio ho usato proprio l'alluminio (e cosi ho visto fare da molti), in quanto, essendo un sistema "attivo" si scalda rapidamente (e raffreddandosi rapidamente dopo l'uso corro meno rischi di ustionarmi) e inoltre è piu facile da trattare nella costruzione. d'accordo invece tutti sull'uso di un materiale come ghisa o simili per i modelli "passivi" (altrimenti si raffredda subito e non piega piu!).
Vedo che ci sono state diverse discussioni su questo argomento.


24 - mystral1320
Sinceramente non so che dirti, non avendo mai visto questa tecnica.
Quanto all'alluminio, é vero scalda più rapidamente e raffredda altrettanto velocemente, ma personalmente l'ho trovato valido solo in un paio di casi.
Ho un conoscente, o meglio avevo, visto che da anni si é trasferito in Australia, beato lui, che ha costruito diverse chitarre, soprattutto delle Selmer-Maccaferri.
Va detto che già son modelli particolari e la conformazione delle fasce, se si vuol ottenere un risultato di grande qualità, non si presta che ad essere incollate solo una volta piegate debitamente.
S'era fatto costruire delle forme di alluminio riscaldanti e termostatizzate (non vi dico quanto le ha pagate!!!Assurdo!) per mettere in posa, piegare ed incollare le fasce. Essendo una struttura controllata, ovviamente calcolata appositamente, non poteva che funzionare in modo ottimale (ci sarebbe pure mancato di no con quello che ha speso...). Poi v'è anche un discorso di preferenze personali secondo me. Personalmente mi son sempre trovato benone con un comunissimo ferro alla vecchia da scaldare sul fornello a gas...
Inoltre, diversi modelli di piegafasce elettrici che si trovano sul mercato (GEWA ad esempio), sono fatti in ottone pieno, che funziona altrettanto bene, essendo anche questa un struttura controllata. Tornando brevemente sulla piegatura a secco, non vorrei si trattasse di una modifica di qualche tecnica dovuta all'uso di legno non propriamente stagionato che, a contatto con l'acqua, deforma o storta la parte.... Chi ha ad esempio avuto esperienza di costruzione di strumenti con pioppo cipressino, sa bene cosa intendo!!!
In fine, c'è nessuno che ha mai sentito /usato il sistema della piegatura per immersione in acqua?


25 - fabiodm
Ma io quando piego le fascie lascio più giorni le tavole nell'acqua e poi piego a caldo ho troppa paura di rompere.
Cavoli mi piacerebbe vederti a piegare a secco come fai


26 - aldeo
Nell'acqua basta una decina di minuti; magari ribagno a metà piegatura, ma a giorni interi non credo che il legno goda!!!


27 - mystral1320
Sai Fabio, penso che parte della tecnica che utilizzi tu, sia quella di cui chiedevo spiegazioni, usata (da quanto so) anche in certe operazioni di falegnameria per piegare legno spesso. Tipo i pattini delle sedie a dondolo, tipo quelle della nonna, fatte con un legno tondo da 28 o 30 mm.
Di regola (sto parlando di strumenti ad arco), lavorando su spessori che raggiungono i 4 mm scarsi sulle fasce di contrabasso, non esiste una vera necessità di bagnare così tanto il legno a mio modo di vedere.
Se dovessi fare un simile operazione sulle fasce di un violoncello, butterei via il materiale dopo nemmeno i minuto di immersione in acqua, anche con legno stagionato 30 anni....
Un fascia di cello va su spessori compresi tra 1.6 ed 1.8 mm su un altezza di 100 mm ed oltre, si metterebbe ad imbarcarsi tanto da fare delle bolle in centro che non ci togli più nemmeno con il mazzotto da muratore, rendendole inutilizzabili...
Essendo che a piegare il legno é il vapore ed il calore, non serve ad un granché impregnare così tanto il legno d'acqua. E' molto più comodo ribagnarlo nel punto che ti occorre successivamente, tante volte quanto bastano a piegare la fascia...
Piacerebbe anche a me vedere come fare a piegarle a secco, ma non so... Se devo essere sincero, la cosa mi convince poco, anche se mi incuriosisce decisamente... Mi lascia un po' così la cosa, perché nei secoli, sono sempre stati gli stranieri ad escogitare sistemi vari per imitare la liuteria italiana e le sue tecniche di lavoro (la forma esterna, o forma francese, é nata appunto per questo scopo)...
Ovviamente alla fine, sono i risultati che più contano e se valuto la cosa unicamente da questo punto di vista, in realtà poco importa se piego il legno a secco o bagnandolo....


28 - luciano
Secondo me la piegatura con il legno bagnato è necessaria solo per spessori elevati (es 5 mm e oltre, ma non ho ancora provato a secco). per strutture tipo le doghe (circa 1-2 mm di spessore) si puo fare tranquillamente a secco, naturalmente avendo a disposizione un piegafasce che funziona a prescindere dal tipo (il mio è in alluminio e non è per niente sofisticato). nella mia esperienza non è questione di stagionatura. come dicevo piu sopra anche io avevo sempre bagnato il legno prima di piegarlo (aspettavo soltanto che l'acqua impregnasse il legno). quindi secondo me funzionano entrambe le tecniche (ma secondo me a secco il legno rimane migliore), e se vai troppo in fretta il legno si rompe anche se lo bagni!
"Mi lascia un po' così la cosa, perché nei secoli, sono sempre stati gli stranieri ad escogitare sistemi vari per imitare la liuteria italiana e le sue tecniche di lavoro (la forma esterna, o forma francese, é nata appunto per questo scopo)..." dipende... quali erano gli italiani che costruivano liuti? nessuno - o quasi -che io conosca: erano tutti stranieri (=tedeschi), anche se si erano spostati in Italia cmq non hai che provare!


29 - mystral1320
Ho specificato che stavo riferendomi a strumenti ad arco. I liuti non mi pare appartengano a questa categoria...


30 - Mastro Titta
per quelle operazioni io uso il vapore e mai bagnato niente prima. se volete dopo le feste vi faccio un tutorial senza troppe pretese di come faccio. (ricordatemelo però che io ho la memoria corta) quando frequentavo la bottega del liutaio c'era una scatola chiamata "il cimitero delle fasce" che erano quelle che io spezzavo e andavano come materiale da recupero..... le prima volte nel fare sei fasce la riempivo sempre


31 - mystral1320
ahhahahahah! Mitico!!! Vedo che ognuno ha il suo "cimitero", tu le fasce io i ponticelli prima di imparare a farli come si deve....


32 - giova
Qualcuno ha da postarmi un progetto di un piegafasce elettrico come quelli in commercio


33 - Rada
La tua richiesta mi sembra un pò difficile da esaudire, forse però posso esserti d'aiuto invitandoti a riguardare le foto di apparecchi più semplici ma ugualmente efficaci. c'è un piegafasce professionale utilizzato dai maestri liutai. Funziona elettricamente e come vedi è molto semplice da usare. Invece il "prototipo" provvisorio costruito vent'anni fa da Pietro che ho visto è più artigianale ma funziona talmente bene che non è mai stato rimpiazzato. Piega perfettamente le fasce di qualsiasi strumento, al suo attivo vanta dei violini, mandolini, viola da gamba soprano, liuto, chitarra barocca ecc. Il funzionamento è molto semplice, come puoi vedere dalle foto, c'è una resistenza elettrica fissata ad una piastra piegata in modo tale da poter fare le più svariate curvature. Seppur rudimentale funziona ancora benissimo. Ovviamente per utilizzare questi strumenti devi operare con l'ausilio di uno stampo (come da foto) a piegatura eseguita.
Inutile complicarsi la vita quando basta veramente poco, a mio modesto parere !


34 - giova
Il piegafasce tradizionale già ce l'ho, per alcune essenze però preferirei provare quello tondo che c'è in commercio. Da quanto ho visto può evitare nella piegatura alcune fastidiose deformazioni della fascia.
Il progetto in questione è in vendita negli usa, ma se qualcuno già lo avesse...tanto meglio!!


35 - fabiodm
Io penso comunque che questi piega fasce non sono un attrezzo universale e quindi quando lo costruisci devi progettarlo con ben chiaro lo strumento che devi fare dopo di che con un po di abilita e tempo penso si possa realizzare.


36 - slidinbob
ciao,io me ne sono fatto uno e ti dirò funziona alla grande, il punto è uno che ti devi andare a fare uno stampo ad hoc per ogni modello che devi fare,e questo ti va ad influire su una poca elasticità produttiva.
Cmq funziona benissimo, il mio scalda le fasce con un lampada alogena da 500 watt, uno spettacolo!!


37 - fabiodm
Sono daccordo questi sono attrezzi per chi vuole costruire strumenti in serie tutti uguali.
Anchio sono curioso di vedere il tuo piegafasce slidinbob facci vedere.


38 - slidinbob
ciao a tutti, dunque foto non ne ho ma è praticamente uguale a quelli tondi in commercio. fra le altre cose trovate in rete le info.


39 - mrhank
Ciao a tutti, sono un "lettore silente" che segue con molta attenzione lo svilupparsi ed il crescere di questo splendido forum.
Ho un piega fasce del modello citato che ho trovato passeggiando per internet in cerca di informazioni su come costruire la ghironda (...poi ho scoperto voi ed il mio vagabondare h avuto termine).
Cosa ne pensate?


40 - luciano
Ho visto e... mi lascia "freddino"
1) costa una barcata di soldi
2) il cilindro non è il modo migliore per fornire calore al legno: da piu persone è stato consigliato di usare un ovale, o come ha fatto Pietro e il sottoscritto, una forma mista: dritta e curva
credo che abbiamo trovato soluzioni probabilmente migliori, sicuramente MOLTO piu economiche e comunque efficaci.


41 - fabiodm
Si anchio penso che il tondo in queste piegature ha poca superfice di contatto sulla doga, magari se fosse uguale ma ovale.


42 - tonino
Copiando di quà e di là sono quasi riuscito a costruirmi un piegafasce per chitarra, con fonte di calore data da 3 lampadine da 200 Watts l'una.
Per completarlo mi manca di sapere lo spessore che deve avere il lamierino di allumio che dovrà ricoprire il profilo della sagoma della fascia.
Ho provato con quello di un millimetro di spessore ma ho avuto difficoltà nel sagomarlo in corrispondenza del puno centrale della fascia.
Inoltre vorrei sapere a quanti gradi centigradi dovrà essere tarato il termostato da applicare al piegafasce. (180° gradi è troppo?)
La sonda del termostato (non ho mai visto un termostato ma penso che avrà una sonda ... o no?) deve essere accostata al lamierino da riscaldare o alla fonte di calore ? Ringrazio come sempre e saluto tutti, Tonino


43 - alfredo
Un rinomato e accreditato liutaio quando è il momento di piegare le fasce sai cosa fa ? prende un pentolino di acciaio alto e stretto, cilindrico, lo corica e lo aggancia al bordo del piano di lavoro con l'aiuto di un morsetto, poi inserisce all'interno una piccolo lumino acceso, dopo alcuni minuti la superficie esterna del pentolino è sufficientemente calda per piegare le fasce..


44 - Dandelik
Io ti consiglio anche di provare con un tubo bello grande d'acciaio (neanke tanto grande basta ke sia un po' piu' lungo della fascia , poi prendi una bomboletta di fiamma ossidrica e ce la passi ovunque finche nn si scalda a questo punto prendi le fasce (anzi se vuoi puoi metterle un po' prima a bagno per 45 min - 1 ora cosi si puliscono, si piegano piu' facilmente e rischi meno le bruciature ) e te le pieghi con calma appoggiando il legno poco alla volta ! Vedi come si piegano che e' un piacere ! Dipende anche dal legno pero' ! Esempio l'acero con questo procedimento si piega da dio ma il palissandro gia' e' piu' difficile !


45 - Marcialonga
Un piegafasce molto economico e di facilissima realizzazione, modestia a parte me lo sono inventato io, è il seguente: occorre un tubo di ferro del diametro di 9 cm. e lungo una quindicina di centimetri, ci si salda sul fondo un listello di ferro per poterlo stringere in morsa. All'interno si inserisce una lampada alogena di 500 W, facendo fuoriuscire da due fori in basso i fili in modo che non si surriscaldino eccessivamente, si inserisce lungo il filo un potenziometro, in modo da ridurre il calore una volta raggiunta la temperatura desiderata, e un interruttore e il piegafasce è pronto. Costo totale max. 15€.
Federico


46 - fabiodm
Bella idea... e in piu anche ti illumina per bene il laboratorio.
ciao Federico benvenuto.

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Su questo piegafasce ne abbiamo veramente lette di cotte e di crude. Comunque ulteriori pareri o integrazioni sono sempre estrememente graditi.

Cordialità - Pietro -


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