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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 22/01/2019, 20:59 
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Iscritto il: 18/08/2018, 21:10
Messaggi: 13
Dopo aver provato mandolini, mandole e mandoloncelli di varia costruzione, non ho potuto non notare che è difficilissimo mantenere la perfetta intonazione delle doppie corde di ogni coro. A vuoto si può ottenere un’intonazione perfetta, ma tastando le corde io riesco sempre a percepire i battimenti che si vengono a creare anche solo per la differente pressione che il dito esercita sulle due corde dello stesso coro e ai piccoli movimenti di bending che si vengono a creare, anche involontariamente.
Mi chiedo allora se la doppia corda serva veramente...
Perché allora non produrre strumenti a corde singole?
Non credo che il problema sia il volume, perché ho provato strumenti “sordi” con le corde doppie e altri molto sonori anche tenendoli a corde singole.
La minore sonorità potrebbe inoltre essere superata montando corde singole ma di maggior calibro, e penso che con le corde singole lo strumento sarebbe molto più agevole da suonare.
Ho sentito dal vivo domre e balalaike suonate da professionisti russi provenienti dal mondo accademico, e con i loro strumenti a corde singole suonavano virtuosismi incredibili e con grande espressività (senza usare il plettro).
Che ne pensate?
Sci090


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MessaggioInviato: 23/01/2019, 10:54 
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Iscritto il: 20/06/2014, 19:21
Messaggi: 348
Località: Verona
Salve Sci090, grande piacere ritrovarti anche in questa sede.
Come sempre interventi mai banali, anzi, questo è particolarmente complesso.
Ci sono mandolini a doppie corde, ci sono mandolini a triple corde e ce ne sono anche a corde singole; l'ultimo per me è il migliore, il secondo ha dalla sua una buona potenza sonora ma è impreciso e tende ad essere pure instabile come accordatura, il primo a doppie corde è una via di mezzo.
Del perché in pratica questo sia oggi il più diffuso è una domanda da cento milioni di euro e penso che la considerazione della discendenza dai liuti acuti non la soddisfi in pieno. Di certo che il tremolo e la doppia pennata con le corde doppie vengono meglio che con le triple corde o con le singole.
Sono inoltre molto contento che si parli del mandolino e dei suoi problemi (pregi e difetti naturalmente) in quanto purtroppo lo strumento è in via di estinzione e tanti giovani si e no che ne conoscano l'esistenza.
Teniamo duro noi Sci090 e spero che arrivino molti altri interventi in merito.

Cordialità - Pietro -


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MessaggioInviato: 24/01/2019, 11:51 
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Iscritto il: 18/08/2018, 21:10
Messaggi: 13
Bene Pietro, grazie per la risposta, sempre precisa e interessante.

Parto dal fatto del tremolo, spesso utilizzato per simulare le note lunghe nelle trascrizioni di brani
originariamente scritti per strumenti ad arco, nonché peculiarità della musica ottocentesca partenopea.
Bene, il tremolo è l'unica cosa che a me non interessa negli strumenti a plettro, visto che li vorrei utilizzare per altro tipo di repertorio. Anzi, vorrei provare anche a non utilizzare il plettro.
E comunque, se ci fosse bisogno di simulare le note lunghe, c'è sempre la tecnica che utilizzano i suonatori di domra o balalaika (a corde singole), che è simile al "repique" charanghistico.

Quanto alla pennata doppia, forse è vero che con le corde doppie viene meglio, ma è altrettanto vero che nella chitarre acustiche flatpicking è prassi comune (Al di Meola docet).

Quindi vorrei poter trovare degli strumenti a corde singole in modo da poter suonare con le dita o con il plettro a seconda della situazione.
Pensavo in particolare a una MANDOLA A 5 CORDE (ho le mani grandi e con i mandolini non mi trovo bene), da accordare SOL RE LA MI LA dalla quinta alla prima, con le quattro corde più basse intonate come mandola tenore (un'ottava sollo il mandolino) e il cantino in LA accordato una quarta più acuta della seconda corda (come il cantino della mandola contralto). Ne risulterebbe l'accordatura di un cittern a scala corta, e con le mute di corde attualmente disponibili pensavo ad un diapason massimo di 53 cm.

Ho già una mandola tenore portoghese a fondo piatto con diapason 47 cm. che ha la tastiera piuttosto larga rispetto a quelle degli strumenti di tipo napoletano o romano a fondo bombato. Vorrei provare a modificare il capotasto e a montare cinque corde singole per vedere che effetto fa...
Sci090 :roll:


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MessaggioInviato: 24/01/2019, 17:30 
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Iscritto il: 20/06/2014, 19:21
Messaggi: 348
Località: Verona
La famiglia dei mandolini è molto variegata. Per classificare uno strumento ci si basa sulla cassa che può essere bombata o piatta, oppure sul manico che può essere lungo o corto... i mandolini sono tutto questo e anche di più, possono essere a fondo bombato o piatto, possono avere il manico più o meno lungo o corto e possono avere le corde sia singole che doppie. Tutte queste cose insieme sono le caratteristiche di uno strumento colto e popolare allo stesso tempo. L'esigenza delle corde singole sembra la avessero anche i suonatori di mandora che con le sue quattro corde singole riusciva ad oscurare il liuto a livello sonoro e la mandora si può considerare l'antennata dei mandolini (mandora, mandolla, pandora, mandola e il mandolino è una mandola di piccole dimensioni). In tempi più recenti Bartolomeo Bortolazzi per suonare il mandolino con maggiore definizione di suono e maggiore velocità ideò il mandolino bresciano a quattro corde singole accordate come il napoletano per quinte. Esisteva già il mandolino milanese con sei corde singole accordato per quarte e pure il mandolino toscano ebbe quattro corde singole. Le mandole milanesi avevano quattro corde singole accordate per quinte. Tutti gli strumenti menzionati avevano le corde in budello ma si affacciavano già gli ibridi come il mandolino milanese armato di corde in metallo ecc. Uno strumento di grande estensione era il mandolino padovano con cinque coppie di corde accordate per quinte, in sostanza un mandolino e una mandola in uno strumento unico.
Tutte queste cose erano frutto si della popolarità e della diffusione dello strumento ma anche del lavoro di miriadi di artisti amatoriali che si autocostruivano gli strumenti e di piccoli laboratori di liuteria con pochi addetti che facevano di tutto e di più.
Dunque trovare oggi che tutto è codificato e ridotto a pochi esemplari uno strumento come quello descritto che è accuratamente personalizzato per ottenere la sonorità richiesta è veramente dura:
Se ho ben capito il tremolo non interessa ma le corde devono essere singole e preferibilmente in metallo. La cassa per comodità preferibilmente piatta, l'accordatura con cinque corde singole accordate per quinte e un diapason di 53 Cm.
Trovo ottima la soluzione di uno strumento che si avvicini il più possibile che con qualche modifica poco invasiva possa per l'appunto far sentire l'effetto che fa... Naturalmente se l'esperimento convince la fase successiva sarà quella di trovare qualcosa di adeguato in qualche mercatino e modificarlo all'uopo o... ancora meglio... provare a costruirlo, io lo feci con il mandolino milanese, con il mandolino sistema brevettato Secchi (mandolino e mandola) e con il mandolino semiconcavo... ora ho anche dell'altro in mente ma ogni cosa a suo tempo; posso comunque assicurare che sono cose altamente entusiasmanti che alla fine gratificano e non importa se non sempre le ciambelle riescono con il buco.

Cordialità - Pietro -


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MessaggioInviato: 25/01/2019, 16:51 
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Iscritto il: 30/05/2018, 15:08
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Seguo............!! :P


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MessaggioInviato: 27/01/2019, 16:33 
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Iscritto il: 20/06/2014, 19:21
Messaggi: 348
Località: Verona
Se per caso vi è sfuggito mi permetto di sottoporre al vostro attento sguardo questo post fortunatamente ripescato dalla vecchia Liuteriaitalia:

viewtopic.php?f=30&t=56

Lo segnalo in quanto lo trovo ricco di spunti.

Cordialità - Pietro -


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