Liuteriaitalia

Forum dedicato alla Liuteria amatoriale,per chi ama costruire uno strumento da sè e suonarlo
Oggi è 28/03/2024, 22:52

Tutti gli orari sono UTC


Regole del forum


Clicca per leggere le regole del forum



Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 1 messaggio ] 
Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: La chitarra romantica
MessaggioInviato: 11/07/2014, 13:44 
Non connesso

Iscritto il: 20/06/2014, 19:21
Messaggi: 348
Località: Verona
Pietro

Oggetto: La chitarra romantica

Con il sesto coro le chitarre cominciarono a differenziarsi dai modelli a cinque cori sia come forma che per i materiali costruttivi, ma solo dal 1800 con la graduale accordatura a sei corde singole lo strumento inizia a prendere una sua precisa fisionomia anche se la forma non era ancora definita perché il processo di transizione era ancora in corso.
La chitarra in questo periodo è oggi denominata: “Chitarra romantica” per la dolcezza del suono ottenuto ancora con corde in budello accordate con una tensione minore rispetto ad oggi e per la chiarezza espressiva dovuta alle corde semplici.
La tensione delle corde è andata nel tempo aumentando costantemente: una chitarra barocca a cinque cori (dieci corde) aveva una tensione totale sui 25 Kg. La chitarra romantica a sei corde semplici aveva una tensione attorno ai 30 Kg. La moderna chitarra classica invece generalmente e sui 40 – 50 Kg. dipende se le corde sono a tensione bassa, normale o alta. Questo naturalmente influisce sulla sonorità degli strumenti.
In quei tempi la chitarra era ovunque in piena evoluzione, ma in Francia e in Italia le strade sono diverse e per questo esamineremo l’opera di Renè Lacote (1785 – 1855) e di Gaetano Guadagnini (1805 – 1852) tra i più importanti innovatori dello strumento.

Le chitarre di Lacote avevano ancora la cassa stretta quasi come le chitarre barocche, anche se con le curve ben pronunciate, un diapason che variava dai 63 ai 65 cm ed i legni più usati erano l’abete per la tavola armonica e l’acero o il palissandro per le casse.

Modello di chitarra Lacote e relativa incatenatura della tavola armonica:


Allegato:
lacote tavola copia.jpg [70.42 KiB]
Scaricato 6733 volte



Il manico dei suoi primi strumenti è laccato in nero e la paletta è a otto generalmente con i piroli. Il numero dei tasti sul manico venne portato a dodici e gradualmente la tastiera, da piana con la tavola armonica, divenne leggermente sopraelevata. L’incatenatura interna continuò ad essere composta da varie catene trasversali. Nel 1852 realizzò una meccanica con gli ingranaggi all’interno della paletta adottato ancora oggi da molti costruttori francesi.
La genialità di Lacote non si ferma qui e conobbe i più celebri virtuosi della sua epoca con i quali ebbe stabili rapporti di collaborazione. Con Giuliani brevettò nel 1826 una chitarra di nuova concezione chiamata decacorde con cinque corde tastabili accordate in modo standard e cinque bassi diatonici liberi: per questo strumento Giuliani scrisse anche un metodo. Nel 1852 Lacote realizzò pure una chitarra enarmonica con la possibilità di regolare i tasti di ogni corda per ottenere la massima precisione degli intervalli di ogni tonalità.

Diverso è il percorso di Gaetano Guadagnini che smarcandosi nettamente dalle forme barocche elaborò un suo modello più largo e con la tavola e il fondo bombati.

Modello di chitarra di Gaetano Guadagnini e relativa incatenatura della tavola armonica:


Allegato:
romantica 6 copia.jpg [44.25 KiB]
Scaricato 6730 volte



La bombatura è ancora oggi caratteristica delle chitarre Jazz e la forma della cassa armonica è molto vicina alle moderne chitarre. Se Paganini possedeva e suonava uno strumento di Grobert (appartenuto anche a Berlioz) similare alle chitarre di Lacote, molti altri virtuosi preferirono la pastosità di suono degli strumenti di Guadagnini finché Torres fece da spartiacque con i suoi modelli con l’incatenatura a ventaglio che a dire il vero era già matura da tempo: vedi Panormo, originario di Palermo ma stabilito in Inghilterra che da tempo la applicava.
La chitarra cosiddetta romantica non è comunque uno strumento di transizione fine a se stesso in quanto nel 1956 nel suo trattato di liuteria Armando Barbieri ancora ne raccomanda la costruzione ai giovani liutai:

“Trascurate tutte le innovazioni stilistiche e costruite una chitarra non molto grande che stia tra la spagnola e l’italiana di Guadagnini. Decoratela con sobria eleganza e non impiastricciatela come si usa adesso, sono solo stramberie che vanno bene per le orchestrine da ballo e basta.”
“Per il fondo e le fasce usate l’acero ondulato oppure il noce poco poroso. Il piano è sempre d’abete. Una certa qualità di palissandro va bene ugualmente per il fondo e le fasce ma tutti gli altri legni sono da scartare perché rispondono meno.”
“Non usate assolutamente compensati.”
“Le due tavole dovranno avere una leggera arcuatura per meglio diffondere il suono e il ponticello deve trovarsi a cm. 1,5 dalla catena, cioè più avanti verso la tastiera. Ciò è molto importante per il rendimento acustico in quanto viene a verificarsi in sostanza il fenomeno che si riscontra nel violino tra l’anime e il ponticello.”
“Le catene, oltre al compito di dare arcuatura e forza alle tavole, hanno quello di trasmettere alle fasce le vibrazioni che si propagheranno a tutta la cassa.”
“Prima di verniciarla date la preparazione al piano armonico, al fondo e alle fasce; chiudete i pori con vernice a spirito e, se avete tempo verniciate ad olio.”
“Vi abbiamo consigliato per il meglio, ma se volete sbizzarrirvi datevi all’elettrica o ai compensati, curvate le tavole come volete e date smalti bianchi o neri.”

Naturalmente il trattato sull’argomento è molto più ampio dei pochi stralci qui elencati. Illustra i materiali costruttivi, gli spessori, l’incatenatura (naturalmente non a ventaglio) e dà validi accorgimenti per la corretta realizzazione dello strumento.

La chitarra romantica è presente in sala d’incisione e validi strumentisti la valorizzano come merita: due incisioni ad esempio dell’etichetta spagnola: “Glossa” con il polistrumentista Josè Miguel Moreno che presenta una carrellata di suoni e di strumenti che partendo dalla Vihuela arriva alla chitarra romantica passando per lo strumento barocco a cinque cori. Validi documenti per capire le sonorità dei singoli strumenti, le epoche e gli autori che ad essi si dedicarono.

Con la chitarra romantica arriviamo ai tempi nostri ed oltre ai dipinti e alle documentazioni iconografiche che ci hanno fatto da guida finora possiamo usufruire di una nuova fonte informativa: la documentazione fotografica.

Allegato:
metodo chitarra 1 (336x424).jpg [46.27 KiB]
Scaricato 6729 volte



Ragazza con la chitarra: tipica foto seppia di un tempo non proprio lontanissimo.


Cordialità - Pietro -

Al tema segue la discussione:

1 - african-blackwood
Argomento estremamente stimolante la chitarra romantica,
sarebbe interessante sapere qualcosa di più su altri due grandi
come Antonio Vinaccia, i cui strumenti datano tra il 1763 e il 1803,
e Gennaro Fabricatore, della generazione successiva,
i cui strumenti datano tra il 1783 e il 1833.
Soprattutto al primo l'evoluzione della chitarra deve molto.
A proposito di chitarre Lacote segnalo la possibilità di scaricare on line i disegni in formato pdf, di questa chitarra del 1839 o successiva
in due fogli:
http://www.crane.gr.jp/CRANE_etc/CRANE_Plan_E.html
L'autore Makoto Tsuruta, li offre in libero uso (purchè non commerciale) ai liutai del mondo e ci sono degli strumenti veramente interessanti.


2 - Pietro
Grazie per le richieste su Fabbricatore e Vinaccia, ma il mio post voleva essere una risposta su due grandi innovatori come Lacote e Guadagnini e non una panoramica su tutti i grandi autori della chitarra cosidetta "romantica "che sono veramente tanti e tutti dei grandi maestri innovatori della liuteria.
Comunque, tempo permettendo, vedrò di approffondire il tema e ringrazio African-Blackwood per l'attenzione e l'integrazione postata.


3 - giacomo.guadagna
molto bello. Grazie ragazzi.


4 - plutoliuto
siete fantastici, grazie per l'eccellente presentazione,ulteriore tassello di cultura liutaria, Grazie!


5 - Gaetano Balzano
Questo post è da vendere assolutamente a qualche enciclopedia
Pietro, complimenti!!


6 - Insult to Society
desidero più d'ogni altra cosa avere più informazioni riguardo la chitarra romantica: il diaphason sò che è compreso tra i 63 e i 65 cm, e il resto? la larghezza della parte inferiore della cassa? e di quella superiore? insomma c'è nessuno che saprebbe darmi qualche dritta? porgo i miei saluti, e complimenti per il forum


7 - african-blackwood
Comincia scaricando i disegni dai link forniti sopra.
Poi, se ti serviranno ancora altre info, faremo il possibile.


8 - Pietro
Propongo i dati di uno strumento restaurato alla scuola civica di liuteria di Milano:
Trattasi di una chitarra di Antonio Rovetta costruito tra la fine del settecento e l'inizio dell'ottocento.

Le misure sono le seguenti:
Lunghezza totale - mm. 900
Diapason - mm. 626
Lunghezza cassa - mm. 430
Larghezza massima cassa - mm. 292
Larghezza manico al capotasto - mm. 44
Larghezza manico al 12° tasto - mm. 54
Lunghezza paletta - mm. 156

L'altezza delle fasce non è riportata, ma questo sarà un'utile esercizio per costruire uno strumento dalle misure non ancora definitive.
Posso dedurre che si tratta di uno strumento che a pieno titolo si può definire: "Chitarra romantica" e presenta anche un decoro che si dirama dalla cordiera alla parte bassa della cassa armonica.


9 - thehusky
Ciao Pietro,sono thehusky.
Prossimamente vorrei costruire una chitarra antica. Gradirei sapere se tu o qualche amico del forum potete aiutarmi. Dove posso trovare le chiavette in legno per la paletta?Esiste un proceimento particolare per applicarle?Tengono l'accordatura?Vengono semplicemente inserite nel foro sulla paletta, oppure c'è qualche vite che li rinforza dove fuoriescono? In una foto ho notato un cilindretto che somigliava ad una vite di legno o qualcosa del genere. Grazie per l'aiuto


10 - mystral1320
Per i piroli o bischeri sia di chitarre come di violini ed altri strumenti che li recano, si fissano per conicità. Il foro possante la paletta non é cilindrico ama allesato conicamente ed in commercio, nei negozi specializzati troverai sia i piroli necessari (ne esistono deivrese centinaia di tipi e qualità comprendendo struemnti a pizzico e ad arco), che l'allesatore con la conicità giusta ed il tempera-piroli che ti permetterà di adattarli perfettamente.
La precisione con la quale adatterai i piroli alle rispettive sedi, garantirà la stabilità e la facilità dell'accordatura.
In ogni caso TUTTI i piroli in legno, necessitano di una sorta di "untura" per lavorare meglio.
Il termine é ttra virgolette perché in realtà si pocede applicando del sapone di marsiglia secco sulle parti a contatto con la ganascia ed in alternanaza con del comunissimo gesso, quello che si usa per scrivere sulle lavagne....
Una volta impastati assieme, il sapone garantirà ottima scorrevolezza, mentre il gesso fungerà da inibitore della stessa, al resto provvederà la conicità dei fori....

Caro Pietro, potresti indicarmi la fonte dove hai trovato questa foto della ragazza con la chitarra?
Nulla di ché, ma sarebbe importante per una ricerca che sto facendo da anni riguardo ad una comunità che ha vissuto all'inizio del 1900 qui dalle mie parti e che sono stati nominati dai locali i "Bala-biott".
Qui la gente li pigliava per pazzi, ma tra loro vi erano personaggi di caratura mondiale o comunque europea (filosofi, pittori, liberi pensatori, artisti vari, musicisti e compostitori) che avevano una sorta di comunità che hanno chiamato Monte Verità e che tutt'oggi esiste ancora in modi assolutamente diversi da quelli di allora, ma sempre per scopi solo culturali.
Il termine balabiott é poi entrato nel gergo dialettale locale comune da allora con connotazione spregiativa di fannullone, perdi tempo o persona instabile di mente...
Alcuni discendenti, si trovano ancora ad abitare, ormai canuti, nelle vicinanze da sempre ed é a casa di uno di questi che ho visto una fotografia che se non la stessa, ci assomiglia molto.
Per un apio di queste persone, se riusciranno prima di chiudere gli occhi per sempre, vorrebbero risalire all'identità delle persone che sono transitate li, e la mia ricerca verte appunto in tal senso...
Anche se tu non avessi riscontri da offrire nel caso specifico, ti va comunque un grande grazie per avermi dato modo di offrire loro anche dell'altro materiale che, dal punto di vista culturale, non ha comunque prezzo.


11 - Pietro
Non sei il primo che mi chiede la fonte di questa foto, ma purtroppo non la trovo più nemmeno io. Casualmente (sbagliando un termine) me la sono trovata davanti sul monitor e subito, trovandola attinente, è stata da me inserita sul post della chitarra romantica da voi riproposto.
Ho cercato in un secondo tempo di ritrovare l'immagine anche per esaminare il contesto nel quale era inserita, ma è sparita come mi era apparsa e non sono più riuscito a ritrovarla


12 - mystral1320
Grazie 1000 lo stesso... Prova ad inserire balabiott come termine di rierca, magari ti da qualcosa...


13 - thehusky
Grazie per le informazioni sui piroli. Non sapevo che li avrei trovati in qualsiasi negozio musicale, sono state preziosissime le informazioni sulla conicità dei fori, gli alesatori etc.


14 - mystral1320
Una considerazione: Il tepera piroli che ti ho indicato, non é un semplice tempera-matite, anche se del tutto simile ma di dimensioni maggiori e con 3 fori di passaggio: sgrossatura, portare a misura e rifinitura...
Come ogni attrezzi bisogna impare ad usarlo e imparare i trucchetti necessari. Capita spesso di dover togliere una parte conica sulla cima o sulla fine unicamente del pirolo da adattare.
Per fare questo, nella sede di rifinititura, vengono inserite delle striscioline di carta vetrata di diversa grana (col cambiare della grana cambia un poco anche lo spessore del foglio su cui sta incollata), che si spingono all'interno se voglio levare sulla cima del pirolo e si tirano all'esterno se invece la parte da asportare sta verso la chiavetta, cioé la parte che si tiene in mano per accordare.
Entra in azione nuovamente il sapone di marsiglia, autentico compagno del liutaio.... Quasi sempre i piroli sono fatti in essenze dure, anche se le lame del tempera piroli si possono svitare ed affilare (anzi si DEVE affilare spesso per ottenere un lavoro preciso e pulito), ma spesso si inceppano per conicità e troppa pressione (che va comunque data se non non si taglia nulla).
Per rendere più agevole l'operazione, si sfrega del sapone secco sul pirolo prima di inserirlo nel temperino....
Quando c'è la necessità di affilare le lame del temperino, esse andranno ri-tarate una volta affilate e nel rimontarle. Si procede inserendo nei fori del temperino l'allesatore appropriato, CON INFINITA DELICATEZZA PER NON DANNEGGIARNE IL FILO TAGLIENTE, sia dell'allesatore che della lama stessa, e si riavvitano le lame in sede, basandosi sulla conicità estta dell'aallesatore inserito nei fori.
Piroli. Attenzione alle conicità! Ne esistono di appropriate per liuti e chitarre e che non sono uguali a quelle degli strumenti ad arco, che già tra le varie famiglie presentano ulteriori differenze.


15 - thehusky
Grazie di cuore:più chiaro e dettagliato di così...


16 - giacomo.guadagna
Ciao Pietro, sto iniziando la costruzione di una chitarra romantica, mi consiglieresti il libro? Ci sono anche gli spessori della tavola armonica?
Guardando alcuni progetti mi sono reso conto che gli spessori della T.A. sono in controtendenza, più sottili dalla parte degli acuti...nel testo di Barbieri si trova qualche notizia in merito?


17 - Pietro
Vorrei tornare caro Giacomo su una chitarra di Antonio Rovetta costruita nel 1824 che ho già postato e che, come strumento di transizione, può ben fregiarsi del titolo di "Chitarra romantica" :
L'altezza delle fasce non era riportata ma adesso la conosco (altezza al manico 71 cm - altezza a fondo cassa 88 cm) ma c'era una semplice regola usata per questi strumenti da molti liutai che considerava l'altezza delle fasce uguale al diametro della buca e uguale in tutti i punti.
Per le catene e gli spessori ti riporto i dati del testo di Barbieri.
Considera che Armando Barbieri nel suo libro: "Trattato di liuteria antica e moderna" del 1956 da lui dedicato ai giovani liutai è prevalentemente per il violino e gli strumenti della famiglia (viola violoncello e contrabasso)e sono trattati in base e su derivazione del materiale esposto per il violino.
Per la chitarra dedica due paginette consigliando i liutai a cimentarsi, oltre che con gli strumenti ad arco, anche con qualche chitarra.
Secondo lui solo ai primi dell'ottocento si è cominciato a fare qualche strumento decente e consiglia uno strumento intermedio tra la spagnola e il modello Guadagnini decorata con sobria eleganza.
Consiglia uno strumento a sei corde di media grandezza senza le moderne innovazioni come il ventaglio o le tinte colorate delle chitarre elettriche con il ponticello per le sei corde in noce attaccato direttamente con colla forte al piano armonico.
Per i legni l'abete per il piano armonico, per il fondo e le fascee l'acero ondulato o il noce poroso anche se una certa qualità di palissandro a pasta compatta si presta ugualmente bene per l'uso. per il manico il noce stagionato con la venatura a coltello o l'acero.
Raccomanda di non usare assolutamente compensati.
Spessore del fondo mm 2,6 e il piano armonico mm 2,5 ma nella regione del ponticello e intorno alla buca lasciate mm 3.
Applicare tre catene al fondo e tre al piano armonico saldamente incastrate nelle controfasce che dovranno avere anche una leggera arcatura che trasmetteranno alle due tavole. Il ponticello deve trovarsi a cm 1,5 dalla catena, cioè più avanti verso la tastiera: molto importante per la sonorità in quanto si verifica il fenomeno che si riscontra nel violino tra anima e ponticello.
Le fasce saranno di mm 2 e le controfasce di mm 3.
Dopo la preparazione date la vernice a spirito e, se avete tempo, verniciate ad olio.
Abbiamo cercato di consigliarvi per il meglio, ma essendo la chitarra uno strumento non ancora ben definito potete anche sbizzarirvi ma non più di tanto altrimenti è meglio che vi dedichiate alla cosiddetta chitarra elettrica.
Spero di avere sintetizzato i punti focali di Barbieri, qualcosina era comunque già messa in precedenza, ma qualche dato in più non guasta mai.


18 - giacomo.guadagna
Grazie Pietro, appena inizio i lavori posterò qualche foto.


19 - pierfim
saluti a tutti.
sto costruendo una chitarra romantica e ho qualche perplessità sulla posizione dell'osso del ponticello.
Premesso che monterò delle corde di nylon fissate con i piroli mi chiedevo se si deve tener conto della microvariazione del diapason in base allo spessore della corda, nel senso se bisogna sagomare l'osso del ponticello
in base allo spessore della corda.
Se si deve tener conto di questo fattore vorrei saper il diapson (che nel mio caso è 616,9 mm.) rispetto a quale corda si deve calcolare.
Vedendo le foto di alcune chitarre romantiche non mi sembra che l'osso del capotasto sia sagomato ma semplice e parallelo ai tasti.
Ringrazio anticipatamente chi vorrà darmi chiarimenti


20 - Pietro
Considera che in fondo erano strumenti di transizione e che sovente l'osso del ponticello non c'era in quanto il ponticello stesso era come caratteristiche più liutistico che chitarristico.
Il diapason era più corto e le corde a bassa tensione (Savarez indica 0,63 in nylon non rettificato per il MI cantino)
Tienici informati per il procedimento costruttivo di questo strumento che nelle esecuzione di musiche come La serenata di Shubert ha un fascino insuperato.

---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Naturalmente qualche integrazione è sempre possibile.

Cordialità - Pietro -


Top
 Profilo  
 
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 1 messaggio ] 

Tutti gli orari sono UTC


Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 0 ospiti


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi inviare allegati

Cerca per:
Vai a:  
cron
Powered by phpBB® Forum Software © phpBB Group
Traduzione Italiana phpBBItalia.net basata su phpBB.it 2010