Liuteriaitalia

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Mastro Titta - 24.10.2009
ieri mi hanno portato in laboratorio questo violoncello popolare massacrato da un intervento di un rigattiere che eufemisticamente sarebbe da dirsi maldestro (stuccatura dei fori dei tarli con stucco sintetico, vinavil come se piovesse etc.). l' imxxxxlle in questione ha oltretutto portato lo strumento in giro per mercatini trasportandondolo privo della benchè minima cura e infatti ad una brusca frenata tutto il carico del furgnone gli si è ribaltato sopra mandandolo in pezzi.

Fino a quando i pezzi passando di mano in mano non sono giunti ad una signora che mi conosce che ha deciso di regalarmelo a patto di aggiustarlo.
Una sottile ironia ha fatto in modo che mi giungesse in una busta dell' ikea.

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e alla fine impacchettato per evitare ulteriori danni nell' attesa che venga il suo turno.
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un bel chiodo in piena tastiera:
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Parte 3
e un interessante particolare che voglio approfondire in seguito : tastiera cava
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Cordialmente
PS per mystral non noti niente sullo sfondo ??? :twisted:

mystral1320 - 25.10.2009
Ciao Mastro Titta, si notato, notato!!! ;)
Passiamo al paziente ora. Da come la vedo io, più che di un cello popolare, potrebbe trattarsi di uno dei tanti modelli di bassetti popolari. Ne esistono di diverse fogge e misure. Un mio pro zio ne aveva uno simile, di dimensioni appena maggiori e con sole 3 corde.

Fu proprio lui a raccontarmi che da ragazzo quando ancora lo suonova, di averne visti diversi... Le dimensioni, davvero poco standard, erano ricavate soprattutto per dovere di praticità, essendo suonati in contesti popolari e soprattutto in diverse sagre paesane che, qui dalle mie parti, si usava organizzare anche sulgi alpeggi, raggiungibili con 3 o 4 ore di marcia a piedi e portandosi il materiale sulle spalle (non solo lo strumento, ma soprattutto i corroboranti :lol: :lol:).

Presumo una delle ragioni per le taglie ridotte di tali strumenti fosse appunto la maneggevolezza unita alla leggerezza dello strumento.

Da qui anche la necessità prima (ma non unica e sola) di svuotare le tastiere, quasi sempre fatte in legno duro tinto e rarissimamente in ebano.

Altra ragione era l'estrema assenza di denaro dell'epoca. Dovendo incollare una tastiera di ca. 60 cm, si usava meno colla collocandone solo ai lati che non cospargendone tutta la superficio di incollaggio. Infine un'ultima ragione pratica, era che, essendo tali tastiere assai più deteriorabili di quelle canoniche in ebano, andavano sostituite assai più spesso. Avendo una superficie esigua da scollare, tale operazione era più rapida e costava meno in termine di tempo di lavoro.

Da notare che questa procedura, era estesa anche ai violini e alle viole!!!

Mmmm, bel disastro non c'é che dire!!! Personalmente inizierei col riassemblare la tavola armonica, essendo che dovrai crearti un controforma per il restauro delle fasce.

Allo stato in cui si presentano queste ultime, sarà ben difficile tu possa ricavarne una controforma adatta e precisa; meglio quindi ricavarne il profilo dalla tavola o dal fondo...

Personalmente, poi, tenterei di lavorare con una controforma esterna e non interna, per il semplice fatto che la forma francese (esterna) ha identica altezza a quelle delle fasce, il che ti permetterebbe di assicurare i segmenti di fascia rotti fissandoli in maniera più precisa alla controforma ed avendo nel contempo la possibilità di lavorarci dall'interno, almeno per ricostituire inizialmente il profilo dello strumento ed eventualmente aggiungendovi delle eventuali toppe se necessario...

Mi dedicherei solo in un secondo momento alla finitura esterna della fasce, una volta rinforzata la struttura debitamente dall'interno...

Infine approfitterei di rivedere l'innesto del mancio che così com'é mi dà l'aria d'essere alcuanto instabile.... La cosa é fattibile facendo un innesto al tallone che ti darà modo di aggiungere quei 8 - 10 mm in più per creare un vero e proprio innesto del manico nello zocchetto di testa...

Altra ragione per la quale agirei così é che probabilmente (starà a te valutare la cosa) il legno dello zocchetto può essersi deteriorato e quindi non avere più la necessaria durezza che ti permetta poi il montaggio coi chiodi (come é ora) senza che si pieghi quando ci metterai le corde... Buon lavoro intanto...

marco angelozzi - 25.10.2009
Un lavoro immane, qui si vedrà veramente la maestria applicata.
Un oggetto del genere a me fa pensare solo al fuoco ma sono sicuro che riuscirai nell'impresa.

mystral1320 - 26.10.2009
Cita marco angelozzi e dice:
Sapessi quanti strumenti così mi sono arrivati a bottega!!! Spesso a causare danni e problemi ulteriori non sono manco i pezzi da riassemblare ma il porre rimedio alle bestiate causate da praticoni che ci hanno messo mano prima (vedi rigattiere citato da Mastro Titta)...

Vere e proprie bestiate!!! Tipo una vite passante da 10 mm di diametro con bullone, incassata e debitamente mascherata, in una tastiera di contrabbasso per assicurare una fessuratura nel tallone del manico!!! :evil: :evil:

M'é costata una lama da pialla nuova di pacca e altre 2 ore per affilare la nuova!!! S'é portata via oltre 3 mm di unghia con una sola botta ed ha incrinato la lama stessa irrimediabilmente!!!

MAXLUCCA -26.10.2009
ti sei assicurato un bel divertimento: vorrei solo darti un mio modesto consiglio (magari lo sai benissimo e mi scuso per la mia presunzione)
Siccome mi pare che il lavoro durerà a lungo ti consiglio di non fissare provvisoriamente i pezzi con nastro da carrozzziere perchè dopo alcune settimane o mesi, dipende, tende ad appiccicarsi definitivamente al supporto e lascia comunque la colla sul legno, colla che ha la pessima abitudine di passare lentamente ma inesorabilmente all'interno del supporto stesso alterando il colore del legno e rendendone in pratica impossibile la rimozione. Questo specie nella stagione calda... :?

Mastro Titta - 26.10.2009
Non lo sapevo :oops: e se neanche il mio socio lo sa, domani mattina gli faccio ritirare il diploma. :D Comunque dubito che ne rimarrebbe traccia dato che per eliminare tutto quello stucco sintetico dovrò sottoporlo a diversi trattamenti chimici piuttosto "energici".
si Mystral pensavo anche io alla forma francese. ma guardando le fasce credo che finirò per rifarle ( al momento stò pensando comunque di incollare delle fasce nuove all' interno quelle che ci sono adesso sono troppo fragile e compromesse per regggere) le CC per di più non sono assolutamente originali: la destra è stata rifatta probabilmente da un liutaio visto che è acero marezzato (anche piuttosto bello) mentre l' altra è stata rifatta rozzamente ( e anche in tempi piuttosto recenti con piallacci di faggio incollati).
per quanto devo ammettere che si tratta di uno strumento veramente brutto mi intriga un bel po. Cordialmente


Pietro - 27.10.2009
Il consiglio di Maxlucca è saggio. Non si sa mai cosa può fare la colla del nastro su vernici non bene identificate. A me è sucesso che quando ho tolto il nastro è venuta via con esso anche la vernice dello strumento :oops: Cordialità - Pietro -

mystral1320 - 28.10.2009
citando Pietro dice:
È vero che può accadere, ma in questo caso é altrettanto vero che di vernice da togliere non ne resta molta... Anzi mi sa che si dovrà riverniciare per intero la strumento!!!

Pietro - 28.10.2009
No.. no.. di vernice c'è n'era veramente tanta, solo che era venuta via attacata al nastro adesivo.
Non saprei definire la composizione, so solo che era come una polvere che si sbriciolava tra le dita. Il resto non toccato dal nastro era rimasto intatto.
Lo strumento era un violincello che avevo retaurato nel 1982 e nel cavigliere rotto avevo intagliato al posto del riccio la testa di un gatto perchè la padrona amava per l'appunto i gatti.
Inutile dire che lo strumento era male in arnese e che ho dovuto rifare la verniciatura totale anche se volevo conservare per quanto possibile la vernice originale.
Con il senno del poi devo dire che forse il nastro adesivo ha avuto un grande merito preservandomi da futuri inconvenienti che sicuramente si sarebbero verificati durante la finitura dello strumento. Cordialità - Pietro -

MAXLUCCA -29.10.2009
mystral1320 ha scritto:
È vero che può accadere, ma in questo caso é altrettanto vero che di vernice da togliere non ne resta molta... Anzi mi sa che si dovrà riverniciare per intero la strumento!!!
è proprio per questo che il rischio aumenta perchè se la colla viene assorbita dal legno è solo raschiando il legno in profondità che si potrà togliere la macchia. Io ho visto anche marmo e grès smaltato assorbire questa colla in maniera irreversibile per questo consiglio prudenza. Ciò non toglie che anche io usi tranquillamente il nastro, basta avere l'accortezza di non lasciarlo in sede per mesi...

frizzers - 29.10.2009
Ueh! Io l'ho notato quella cosa sullo sfondo! Ma allora sei un Liutaio a 360°. La risposta è : un violino in bianco senza tastiera pronto per la verniciatura e un fondo di viola in acero .Per quel 'bassetto' puzzle approvo la tua decisione di stoccaggio chissà che un giorno lo cerchi un regista per la sua scena"..rissa nel Saloon.."Sempre in tema di 'antiquitate' dom 8 nov. andrò ai mercatini (Caldaro BZ) .incredibilmente si trova ancora qualcosa .P.S. Sono cambiato ultimamente (sono piu' buono) da quando ho montato i tira-cantini sulla ghironda!. Ciao e saluti al tuo "associato".

mystral1320 - 29.10.2009
Pietro ha scritto:
No.. no.. di vernice c'è n'era veramente tanta, solo che era venuta via attacata al nastro adesivo….

Caro Pietro, di certo il tuo strumento era come dici, Mi riferivo allo strumento postato da Mastro Titta che mi pare quasi privo di vernice...

Per quanto attiene al nastro da carrozziere, va detto che ne esistono di 2 tipi in commercio: uno a forte resistenza ed un secondo con resistenza minore che é quello che ho sempre utilizzato.

Ho avuto per anni una chitarra che andava restaurata e che ho finito di restaurare dopo circa 8 - 9 anni che l'avevo acquistata. La tavola era un disastro ed in pratica l'avevo esternamente foderata di nastro completamente.

Quando l'ho tolto é rimasta qualche traccia qui e là di colla, ma sempre in superficie. Anche perché avendo agito per la riparazione nella parte che rimane all'interno della tavola, prate dell'acqua della colla usata per il restauro é filtrata sotto il nastro, cosa che ha contribuito a staccarlo da sé.

Una volta incollate le crepe ele fenditure e rinforzate debitamente, é possibile (delicatamente!!) Passare alcune pennellate d'acqua sulle parti di nastro che, essendo di carta la assorbe e ne facilita l'eliminazione.

Va anche considerata una cosa che spesso sfugge. Le componenti chimiche usate per gli adesivi di questi nastri variano da paese a paese seguendo le disposizioni di legge vigenti per quanto riguarda solventi e preparati chimici in essi contenuti.

A parità di potere adesivo, ho spesso riscontrato notevoli differenze tra nastri adesivi della stessa marca acquistati qui in Svizzera piuttosto che in Italia, Germania o Francia. Salutoni.

Pietro - 29.10.2009
mystral1320 ha scritto:
…...Le componenti chimiche usate per gli adesivi di questi nastri variano da paese a paese seguendo le disposizioni di legge vigenti per quanto riguarda solventi e preparati chimici in essi contenuti.

Pienamente daccordo per i nastri e i solventi contenuti negli adesivi, comunque se c'è un po' di anarchia adesso con tutte le regolamentazioni che ci sono, figuriamoci nell'82. Ho capito ora che ti riferivi al bassetto (per me di questo si tratta) di Mastro Titta, avevo voluto per completezza di informazioni chiarire meglio il danno che il nastro mi aveva procurato in modo da evitare ad altri utenti del forum simili spiacevoli esperienze. Cordialità - Pietro -

MAXLUCCA - 30.10.2009
come sempre mystral è una miniera di informazioni, faccio umilmente ammenda ma continuo cmq a raccomandare prudenza nell'uso del nastro...non si sa mai! ;)
PS. Visto l'interesse suscitato però a questo punto a Mastro Titta gli toccherà cominciare proprio a lavorare sul restauro eh!

mystral1320 - 30.10.2009
:oops: Avevo dimenticato una cosa, parlando di nastri adesivi!!! Ce n'é uno della 3M che é un presidio medico ed é costituito da un tessuto non-tessuto semitrasparente e la cui colla é meno aggressiva dei nastri da carrozziere. Ne esistono di alcune larghezze che vanno dal cm fino a 2,5 cm.

Essendo un prodotto medico é ovviamente più caro del comune nastro da carrozziere, ma in alcune occasioni si presta molto anche per il restauro essendo che lascia intravvedere ciò che sta al di sotto!!! Io l'ho utilizzato un paio di volte per riparare delle crepe i cui lembi si erano gonfiati e dovevo perciò vedere (o intravvedere) come si richiudevano con la morsettatura.

Di solito il potere adesivo é blando e la colla ipoallergenica e parzialmente resistente ai grassi (la pelle ne é ricca). Inoltre inumidendolo si stacca con molta facilità. Non ho mai però provato ad assicurare frammenti per lungo tempo e non saprei quindi dire se lasciasse delle tracce o meno... Mi pareva doveroso segnalarlo... Salutoni.

paolo rinaldi - 31.10.2009
è uso comune fra chi usa nastri adesivi, soprattutto per imballi, fare il primo giro col nastro a rovescio (colla in esterno) per poi girarlo e finire normalmente con la colla per sotto, viene fuori una fasciatura buona e nessun problema di colla. io consiglierei per lavori delicati il polietilene, chiamato estensibile per imballi, che può sviluppare anche una notevole forza di trazione quando si fanno alcuni strati, non ha colla e quindi non crea nessun pericolo. altresì si può usare la pellicola trasparente alimentare, che è meno resistente perchè è più sottile, ma che per gli usi di cui si sta discutendo va benissimo.
per fare un esempio pratico io lo ho usato per fermare la filettatura di una chitarra per l'incollaggio, è lo stesso sistema della corda che usano gli spagnoli ;)

Mastro Titta - 2.11.2009
si si dopo aver letto me ne sono procurato un rotolo : devo dire che funziona a meraviglia! e mi sa proprio che dovrò metterci mano presto: non pensavo suscitasse così tanto interesse. Cordialmente


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MessaggioInviato: 18/05/2019, 8:03 
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Chissà come andato a finire il restauro, anzi la ricostruzione, di quello strumento, sarebbe nteressante saperlo! Qualcuno poi ha qualche notizia di Mystral? I suoi consigli erano davvero preziosi.


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MessaggioInviato: 18/05/2019, 12:26 
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Iscritto il: 17/08/2018, 18:12
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Ciao Max, purtroppo, se anche il Topic avesse avuto seguito in una nuova discussione, già al momento del salvataggio non avevo trovato altro, l'ho riproposto comunque per i consigli sempre utili che fornisce.

Riguardo mystral, tempo fa, quando il vecchio forum pur singhiozzante era ancora leggibile, ero capitato su alcuni suoi interventi dove dava dei Link al suo server da dove prelevare del materiale. Dato che gli indirizzi non erano più validi, avevo cercato eventuali possibili altri suoi recapiti. Alla fine ero riuscito a ricostruire che si era trasferito in sudamerica, che la liuteria era diventata un suo interesse molto secondario, dati i pochi cenni a riguardo, almeno da quanto ero riuscito a scoprire, e a quel punto avevo interrotto le indagini. ciao, sandro


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MessaggioInviato: 15/06/2019, 19:32 
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Iscritto il: 20/06/2014, 19:21
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Località: Verona
Mi permetto di aggiungere un documento sul restauro che segue la linea tracciata da Mastro Titta, di certo che in questo settore i miracoli avvengono veramente.

viewtopic.php?f=30&t=132

Spiace che il discorso di Mastro Titta si sia interrotto, spiace anche per Mystral che, è inutile dirlo, la sua assenza pesa come un macigno ma penso abbia problemi molto seri sia di salute che di famiglia: auguriamo tutto il bene possibile e che una volta risolto il tutto possa tornare a collaborare anche con la nuova Liuteriaitalia.

Cordialità - Pietro -


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MessaggioInviato: 16/06/2019, 15:42 
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Grazie Pietro, anche se la viola non è uno strumento che rientra nella mia normale sfera d'interessi, è pur sempre un bel tutorial che vale le pena di conservare.
Nel formato.Doc mi ritrovo con qualche problema di lettura, per cui penso che ne trarrò un file.Pdf che mi rassicura di più anche riguardo la sua conservazione. ciao, sandro

Ps. Normalmente quando assemblo un Pdf aggiungo i riferimenti sull'origine delle informazioni che contiene, non è che ti ricordi la provenienza dell'articolo?


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MessaggioInviato: 16/06/2019, 16:33 
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Iscritto il: 20/06/2014, 19:21
Messaggi: 348
Località: Verona
Trovato!!! :D
Vedo che nel frattempo hanno cambiato qualcosa: le "fonti" sono diventate pià di una e hanno tolto la prova dello strumento restaurato eseguita dal maestro Denti.
Se porti il tutto in formato PDF si può pure affiancare tranquillamente a quanto già c'è nell'apposito settore viste le modifiche subentrate.

https://www.arteliutaria.it/article_sal ... ge_1.shtml

https://www.arteliutaria.it/article_gas ... ge_1.shtml

https://www.arteliutaria.it/article_gas ... e_12.shtml

Cordialità - Pietro -


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MessaggioInviato: 21/06/2019, 20:12 
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Località: Como (provincia)
Grazie per i Link molto interessanti, a riguardo ci risentiamo dopo che me li sarò gustati per bene. ciao, sandro


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