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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Viola tenore rinascimentale
MessaggioInviato: 19/12/2015, 21:45 
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Iscritto il: 20/06/2014, 19:21
Messaggi: 348
Località: Verona
Pietro.

Oggetto: Viola tenore rinascimentale.

La viola da gamba nel 500 non era come i modelli visti nelle altre sezioni del forum. La sua forma era a clessidra, era sprovvista di anima e di catena e il suo ponticello era basso e poco arcuato; il piano armonico era sostenuto da un rinforzo ricavato nel legno stesso che come una spina dorsale dava forza a tutto il complesso. Gli spessori erano leggermente più abbondanti, ma non tali da paralizzare il suono che era ben presente anche con altri strumenti.
Ho costruito questo tipo di viola da gamba molti anni fa e mio figlio maggiore (ora trentenne) la usava per i primi anni di conservatorio.


Allegato:
Viola tenore rinascimentale 1.jpg [113.86 KiB]
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A dire il vero non ricordo che legno ho usato per le fasce, il manico ed il fondo, ricordo solo un buon abete rosso per la tavola armonica. All'epoca comunque i materiali non erano ancora codificati ed in tutti i casi la viola suonava bene lo stesso anche se con legni diversi e senza catena e anima.


Allegato:
Viola tenore rinascimentale 2.jpg [121.37 KiB]
Scaricato 3664 volte



L'ultima immagine mostra come se i ragazzi crescono gli strumenti rimangono uguali, ma ciò nonostante accompagnano lo stesso per molti anni chi è appassionato di musica e della sonorità di strumenti che, al giorno d'oggi, sono ingiustamente definiti desueti.

Cordialità - Pietro -


Al tema segue la discussione:

1 - luciano
Bellissima viola Pietro!
Ecco qui una foto (purtroppo un po' scura) di una originale molto simile alla tua!

Allegato:
viola tenore rinascimentale 3.jpg [43.95 KiB]
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2 - Pietro
E si, è proprio lei. Si vede molto bene il ponticello basso che è caratteristico di questi strumenti, nelle mie foto non si vedeva così chiaramente e sono le sole che ho.
Di queste viole rinascimentali a clessidra c'erano pure tutte le altre taglie (dal basso al soprano) e musicisti attenti alla prassi filologica come Savall e Pandolfo, le usano ancora in concerto e nelle incisioni.
Uno dei tanti strumenti da riscoprire.


3 - Valerio
Ciao sono Valerio! Ho appena scoperto il mondo della viola da gamba...non credevo fosse così vasto! sapreste indicarmi il prezzo medio di una viola?(da gamba intendo). Io studio violino... è compatibile lo studio di uno con l'altro strumento, o è meglio evitare?


4 - Pietro -
Se per studio del violino si intende il corso regolare al conservatorio... meglio aspettare, molti musicisti che suonano la viola da gamba hanno iniziato dopo gli studi regolari di altri strumenti ad arco (violino, violoncello ecc.) forse era meglio se la "scoprivi " prima.
Per il costo dipende se nuova, usata o altro; come per i violini insomma.


5 - HAMLETO
C'è qualcuno in grado di fornire una ricetta ad alcol per colorare un violino del colore di questa bellissima viola da gamba? Il marrone che cercavo lo vedo in queste foto.. vorrei realizzare un colore cosi anticato.. qualcuno mi aiuta


6 - mystral1320
Il libro del Carletti sulle vernici, é composto quasi solo di ricette diverse, sia ad alcool, che all'essenza, che miste che all'olio e addirittura a base di cera!! Per cui non mi dire che di ricette non ne hai trovate, quel libro ce l'ho da oltre 20 anni e lo conosco a memoria quasi!!!
Certo che se per ricetta tu intendi una lista di coloranti da unire uno in fila all'altro per ottenere un certo tipo di colore, tranquillo che non lo troverai MAI perché semplicemente non esiste. Ogni occhio e quindi ogni persona, ha la sua percezione di una determinata sfumatura di colore. Ciò che voglio dire é che se tutti e due osservassimo un rosso che dà una frequenza di tot Hz, il mio occhio la capterebbe in un modo ed il tuo in un altro. Per cui se per me, ad una determinata tinta va aggiunto ulteriore rosso perché non mi rende l'effetto che voglio, NON E' ASSOLUTAMENTE detto che la stessa aggiunta sia valida anche per il tuo occhio. Per tale motivo, quando si combinano i colori tra loro per ottenere una certa sfumatura ci si basa spesso sull'empirismo. Ad esempio so che quella tinta é composta di una parte di giallo e 3 di rosso scuro come base, le posso correggere aggiungendo del marrone, dell'arancione o altro colore ancora per smorzarne o accentuarne il tono. Altro fattore che rende impossibile una ricetta tipo della nonna con tutto scritto per bene, é il fatto che si usano dei colori estratti dalla natura, anche rispettando scrupolosamente dosaggi e sistemi di estrazione, a parità di colore, non avremo comunqua MAI una tinta identica, cioé la lista andrebbe bene come carta igienica!!! La natura é così. E' come il vino, non tutte le annate sono uguali alle altre.... Da ultimo, torno a rispecificarti: TUTTE LE RICETTE o per lo meno un buon 90% di esse su qualsiasi libro, a meno che non siano specificate componenti coloranti, SONO RIFERITE A RICETTE INCOLORI, CIOE' TRASPARENTI.
Come già detto, il colore é meglio aggiungerlo di volta in volta ad una parte di vernice tolta dal vaso della vernice incolore e tenuta ben separata. Per cui se vuoi quel marrone, inizia ad estrarre i coloranti come descritto nei testi, a forte concentrazione e fissati coi relativi sali. Li cataloghi per benino uno per uno con la sua bella etichetta e poi, lavorando con un conta gocce in una provetta di vetro, provi le varie combinazioni di colore che ti interessano. Quando ritieni soddisfacente un risultato, aggiungi alla provetta una volta e mezza la quantità del volume li presente di vernice, mescoli ed applichi su un piccolo campione di legno che, per forza di cose, sarà trattato come lo stesso legno dello strumento. RICORDARE assolutamente che se uso colori in base alcoolica, NON POSSO aggiungere colori all'acqua o all'essenza!!! Se il colore ti aggrada una volta steso su legno, puoi preparare le altre boccette con le tinte appena ricavate, usando come parametro 1 goccia = 1 parte. Si lavora in parti perché é più comodo rispetto che dare dei valori decimali. Se devo prepararne una quantità pari a 200CC, i valori decimali saranno ovviamente diversi che non per 1000CC. Le parti invece si adattano, sapendo che si lavora con 10 parti in totale. Da li à solo un calcolo matematico per sapere quanti ml di uno o dell'altro ci vanno.


7 - HAMLETO
Ma nessuno ancora mi ha soccorso x la ricetta di una vernice ad alcol?


8 - Pietro
Se può piacere la tonalità di colore che ho usato per questa viola tenore rinascimentale che ho costruito una ventina di anni fa fornisco la ricetta.
La vernice è ad alcol e il procedimento che ho usato era per le viole di uso comune:
Gommalacca normale di quella che si trova anche in ferramenta, costa poco ed è ricca di cera ed alcol a 95 gradi.
Dopo aver ben carteggiato il legno viene inumidito e levigato con carta abrasiva fine.
Passo con un tampone una soluzione di gommalacca leggera (50 grammi per un litro di alcol) senza colorarla più volte finchè vedo che mi compare il lucido, a questo punto il legno ha i pori ben otturati e ha assorbito la gommalacca al punto giusto, per gli ebanisti questo era il fondo in quanto anche la stessa gommalacca può fungere da turapori e da fondo carteggiabile. Se comunque ho ben lavorato con il tampone non ho nemmeno bisogno della carta abrasiva.
Passo sempre con un tampone una soluzione di gommalacca più densa (150 grammi per un litro di alcol) e aggiungo un mordente in grani reperibile nei colorifici (non anilina) che serve a scurire la gommalacca: di mordenti ce ne sono ad acqua, ad alcol e a olio, nel nostro caso è ad alcol trattandosi di gommalacca. Con questo preparato io non corro il rischio di togliere o rovinare la mano precedentemente colorata basta che sia ben asciutta e che il tampone lavori più delicatamente del trattamento di fondo incolore.
Ne stendo tante mani fino a quando la tonalità di colore è di mio gradimento, ad ogni mano la tinta scurisce.
Passo con un tampone una soluzione di gommalacca meno densa (100 grammi per litro di alcol) senza mordente e lucido per bene finchè lo spessore sarà giusto e la vernice si presenterà ben lucida, una decina di mani dovrebbero bastare.
Io mi sono fermato qui (fondo leggero con gommalacca sola - verniciatura con gommalacca più scurente - finitura con gommalacca naturale) ma volendo un lucido superiore si può anche usare un buon polish.
Il risultato si vede nell'immagine e non servono altri componenti.


9 - neuma
Io ho seguito la stessa tecnica descritta da Pietro su due strumenti (una viola da gamba e un'arpa) che dovevano risultare scure ma con effetto antichizzato: oltre al procedimento da lui illustrato, ho preventivamente tinto il legno con terra di Kassel prima di procedere alla gommalaccatura. La differenza cromatica fra le due tonalità di marrone, entrambi ricavati da questa terra tintoria, dipendono dalla diversa colorazione data all'alcool con cui ho diluito la gommalacca (che nel caso dell'arpa non è assolutamente lucida per precisa intenzione, l'ho persino spaiettata per rimuovere l'effetto lucido).
Con questo sistema ho potuto creare anche un effetto di "zone usurate" appunto per simulare l'effetto del tempo.
C'è comunque da conto che, se la tintura del legno era prassi consueta per questo tipo di strumenti, e non è infrequente anche nei contrabbassi di liuteria moderna, non è altrettanto "canonica" per gli strumenti del quartetto.


10 - mystral1320
Concordo pienamente. Un simile sistema applicato su violini, viole e celli decreterebbe "l'uccisione" dello strumento.


11 - Pietro
Questo sicuramente, per altri strumenti comunque una vernice a spirito colorata si può sempre trovare; basta sapere dove applicarla.
La viola da gamba tenore rinascimentale postata è stata usata da mio figlio allora undicenne per i primi anni di conservatorio. Poi è cresciuto sia come statura che come tecnica e si è cambiato strumento, questa comunque la conserva e per Ortiz e altri autori antichi la usa ancora.
Sono comunque strumenti particolari che Anthony Baines definisce: "dolci chitarre ad arco".

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In questo caso la discussione è appena agli inizi e c'è sicuramente molto spazio per integrarla.

Cordialità - Pietro -


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