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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: La viella piriforme di Neuma
MessaggioInviato: 25/07/2018, 14:00 
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Iscritto il: 20/06/2014, 19:21
Messaggi: 348
Località: Verona
Pietro

Oggetto: Viella piriforme.

Costruzione da parte di Neuma di questo strumento di estremo interesse che ci riporta ai tempi dei trovatori e dei menestrelli.

Cordialità - Pietro -


Al tema segue la discussione.


1 - neuma
Nel corso del topic, presenterò le principali fasi di costruzione di uno strumento su progetto di mia tracciatura: una viella piriforme a 4 corde di registro "basso" (uso il termine fra virgolette perchè nel Medioevo, per le caratteristiche della trafilatura delle corde, il registro degli strumenti a corda più bassi corrispondeva all'incirca all'attuale registro di tenore). Il diapason 42 ne vincola ovviamente l'assetto come strumento da gamba, mentre vielle più piccole possono venir suonate indistintamente sia da gamba che da braccio.

La viella piriforme, di cui si mostra un esempio iconografico tratto da una miniatura del "Salterio di Arundel" (manoscritto britannico risalente al 1099) è una delle molte varianti di viella, di cui costituisce uno degli esempi più arcaici, ed è uno strumento che frontalmente ricorda la ribeca, con cassa armonica a goccia e manico corto e largo alla base. La differenza rispetto a quest'ultima è apprezzabile invece di profilo (e ne abbiamo esempi anche nei basso- e mediorilievi) in quanto, pur essendo comunque uno strumento di tipo monossile, il manico ha soluzione di continuità con il profilo della cassa (piatta posteriormente) mentre nella ribeca, come anche nelle lire popolari tuttora esistenti, il manico è parte integrante del corpo e come questo è anche cavo.

Allegato:
viella 1.jpg [57.56 KiB]
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Realizzerò questa viella interamente in noce nostrano, scavandola dal blocco: in seguito posterò foto sulle sequenze di scavo della cassa armonica Dopo una lunga serie di fori di livello si procede a sgorbia e mazzuolo per svuotare sommariamente la cassa armonica.



2 - mystral1320
Ma è totalmente monoxilo, oppure il manico è ricavato da altro pezzo? Mi sta incuriosendo la cosa!



3 - neuma
E' ricavato dallo stesso blocco, ma successivamente ho deciso di separare il manico dalla cassa e di innestarlo spinandolo, per ridurre i rischi di una fessura che l'attraversi per lungo (ossia, la "morte certa" che questi strumenti prima o poi subiscono). Una volta terminato, la giunta sarà pressochè invisibile anche perchè la vena continua senza interruzioni fra le due parti. Va bene la filologia, ma che non vada troppo a discapito della funzionalità!
Finita la foratura (fatta in parte col trapano a colonna e in parte con quello a mano e con succhielli di varie dimensioni, sempre a mano) e la svuotatura sommaria della cassa con la sgorbia grande, inizierò a lavorare di fino con sgorbie angolate e poi pialle, fino a portare pareti e fondo a 8 mm. di spessore



4 - mystral1320
Interessante come mossa! Nel frattempo, oltre ai ringraziamenti per le info, non posso che augurarti un buon lavoro!



5 - Guido
Ottima idea!



6 - salvatore catania
Non ci capisco nulla ma mi associo ai complimenti sicuramente per la perizia, ma anche per la fatica che immagino stia dietro.



7 - overdrive
Ciao, di liuteria,come detto tempo fa non capisco nulla ma seguo il forum ammirato dalla vostra abilita'. Ho un idea che deriva da un concetto di geologia studiato anni fa...un materiale fragile se immerso in un mareriale duttile ne assume le caratteristiche. Per essere pratici, avete mai pensato di fare questi lavori di scavo " immergendo" il legno nella plastilina no simili? Per esempio mi viene in mente il "dido'" (da esperienza di babbo) che e' anche facile ed economico care in casa. Poi e' da pulire. Questo potrebbe mitigare il rischio di crepe. E' un idea balzana? Saluti ed ancora complimenti, Marco.




8 - mystral1320
Mmmmm, se mi permetti la proporzione (matematica, ovviamente): la liuteria sta alla geologia come un panetto di burro sta ad una schiacciasassi!!!
Come ti direbbe Aldeo con tipica sagacia toscana o peggio ancora un fiorentino: tavistounbeimondote!!!
Qui l'unica cosa che va immersa è la sgorbia nel legno e basta. Purtroppo il problema degli strumenti monoxili (ossia ricavati per intero o quasi da uno stesso pezzo di legno), oltre trovare un'essenza che si presti allo scopo e stagionata convenientemente, è proprio il fatto che rimanga riva di crepe.
Quest'ultime avvengo per deformazione che fanno saltare letteralmente la vena sulla sua lunghezza, che tradotto in parole povere e per usare gli stessi termini di Neuma è la morte dello strumento in quanto non più riparabili.
Se da u lato la crepa si potrebbe pure chiudere, le stessa crea deformazioni tali alle parte adiacenti che renderebbero lo strumento insuonabile...



9 - neuma
Il problema delle crepe non è legato al momento dello scavo (con una controforma i colpi della sgorbia vengono assorbiti senza problemi) ma al tempo: nel corso di anni in tensione, anche non elevata, gli strumenti ricavati dal blocco - sia pure partendo da legno ben stagionato - tendono a fessurarsi lungo vena. Ad esempio, vari esemplari di arpe antiche a cassa scavata conservate nei musei hanno la cassa armonica fasciata con doghe metalliche, intervento che si era reso necessario successivamente alla loro costruzione, per evitare che le fessurazioni della cassa la aprissero in due.
Alcuni legni sono più soggetti a movimenti, altri meno, ma prima o poi il fenomeno è inevitabile: l'importante, per il costruttore e anche per il musicista, è che il "poi" sia più avanti possibile nel tempo...



10 - overdrive
Ciao innanzitutto mi scuso di aver "inquinato" il post di Neuma e poi fa sempre piacere farsi dare del bischero, come direbbe Aldeo.
Ultima curiorita', tra controforma e guscio da lavorare, viene messo del materiale morbido o c'è' contatto diretto legno-legno?
Marco



11 - mystral1320
Può venire usato del panno posto tra le due unità, soprattutto nei tipi di lavoro dove si rene necessaria una finitura alla bombatura esterna, dopo lo scavo al suo interno (vedi violini ad esempio).
In altre situazioni ci si limita ad usare dei pezzi di legno più morbido per ancorare il pezzo da lavorare alla controforma...



12 - neuma
Il fondo è più o meno a spessore... ora si inizia il lavoro di rasiera per livellarlo, sempre con lo spessimetro per verificare di volta in volta l'andamento del lavoro. Poi con lo strumento inserito nella controforma, inizierò ad assottigliare le fasce. Per ora il peso del legno rimosso è circa 2.8 kg.

Allegato:
viella 2.jpg [121.38 KiB]
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13 - salvatore catania
Immagino anche che faticaccia! Da profano, sarebbe un'eresia usare una sgorbia elettrica, elettropneumatica... almeno per la sgrossatura?



14 - neuma
Finita la lavorazione della cassa (resta da sagomare il reggicordiera trilobato) è inizata la modellazione del manico, che era parte integrante del corpo della viella, ma che ho separato per cercare di ridurre il rischio di fessurazioni da parte a parte fra corpo e manico. Intanto, questa è la cassa (fasce di spessore 8 mm. max., 9-10 nelle zone di testa, e 6 mm. di spessore fondo).
Gli attrezzi di scavo non sono quelli che uso di solito in liuteria "classica": ci sono un paio di sgorbie a scavo profondo, altrettante a cucchiaio, e una sgorbia a uncino della Mora-Sweden. Di solito è un'attrezzatura che uso per le ribeche a cassa scavata... in aggiunta, un paio di piccoli pialletti da liuteria classica.



15 - salvatore catania
Stupendo lavoro!



16 - neuma
Grazie, Salvatore... però è troppo presto per cantar vittoria.
Questo è il manico che era stato separato dalla cassa, come detto all'inizio, per ridurre il rischio di future fessurazioni. Dopo aver svuotato la paletta (cava nella parte posteriore) preparerò il raccordo fra le due parti e fisserò il manico: la rifinitura di manico e cassa preferisco farla con le due parti già unite

Allegato:
viella 3.jpg [117.21 KiB]
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17 - salvatore catania
La pigmentazione di questo legno fa paura........a prima vista sembrerebbe una bella crepa.



18 - neuma
Pensa che la parte scura e la parte chiara non hanno solo il colore, a differenziarle: quella chiara, lavorandola, manda un odore di incenso, quella scura di ....stallatico Inoltre quella scura è, anche se lievissimamente, meno densa. Quando a figurazione, aspetta di vedere la parte che userò per la tavola (l'intero corpo è in noce, tavola compresa)!
Fase di scavo (appena sbozzato e ancora da rifinire) della cornice decorativa sulla faccia anteriore della picca del manico e della cassetta dei piroli. Le corde entreranno attraverso due gole (ognuna delle quali accoglierà due corde) nell'interno della cassetta, e l'avvolgimento sul pirolo sarà nel lato posteriore
Contemporaneamente alla catenatura della tavola, ho realizzato la rosetta destinata al foro di risonanza centrale, collocato appena sotto il termine della corta tastiera (come da progetto). Il disegno è basato su un elemento architettonico comune nell'arte gotica.
E' ancora da assottigliare nel gradino di base (lasciato spesso in fase di intaglio per ragioni di resistenza) e poi potrà essere fissata alla tavola.
A tavola catenata ed incollata si lavora per portarla a filo con le fasce (la viella tradizionalmente non ha bordo) ed arrotondarla. In corso d'opera ho modificato il progetto, variando la forma dei fori di risonanza .



19 - Max
Bello strumento...proprio bello!



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 Oggetto del messaggio: Re: La viella piriforme di Neuma
MessaggioInviato: 25/07/2018, 15:38 
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Iscritto il: 20/06/2014, 19:21
Messaggi: 348
Località: Verona
20 - mystral1320
Assolutamente da brivido! Anche se anacronistico come intervento, non sai quanto darei per vederla verniciata! Se ora la venatura è da brivido solo così non oso immaginare il risultato sotto una vernice!



21 - Pietro
Qualche indicazione per la catenatura adottata o è troppo tardi... strumento già chiuso?
Per il resto...concordo pure io col commento: Assolutamente da brivido!



22 - neuma
C'è una catena longitudinale centrale sottile e piatta (lo strumento non ha anima) e due trasversali a sezione ogivale, molto rastremate in spessore alle estremità. Essendo le fasce relativamente spesse e la tavola stretta nella parte superiore, ho considerato di catenare con una certa consistenza solo le aree di possibile cedimento (aggiungendo una catena alla volta e verificando fra l'una e l'altra l'accenno di collasso della tavola sotto sforzo). In questo modo non ho appesantito più del dovuto una struttura che, per sua natura di strumento scavato dal blocco, tanto leggera non può essere...



23 - neuma


Allegato:
viella42_7[1].jpg [44.54 KiB]
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Cordiera finita (...all'ora di merenda... si vede ). E' in olivo come la tastiera, ma vista l'essenza un po' "ballerina" (l'olivo spesso si muove anche se ben stagionato), per evitare successive brutte sorprese l'ho realizzata "a wafer", sovrapponendola ad uno strato di ebano con fibra disposta perpendicolarmente a quella dell'olivo. L'intarsio è pure in ebano con un motivo simile a quello della rosetta, ed è stata rastremata con il pialletto convesso.



24 - salvatore catania
Molto bella, potremmo definirlo un lavoro al lampone.
L'olivo è particolarmente instabile a prescindere dalla stagionatura e dagli spessori; quello che teme molto è il brusco rilascio di umidità. Tuttavia considerando la dimensione del pezzo e il lavoro con essenze diverse a fibre incrociate, con una buona protezione di vernice specie sui tagli di testa non dovrebbe dare problemi.



25 - mystral1320
Sempre più curioso di vedere lo strumento finito e montato!! Intanto complimenti ancora!



26 - neuma
Ho "stressato" il più possibile l'olivo con la pistola termica, prima di iniziare a lavorarlo (nella speranza che, se proprio doveva spaccarsi, lo avrebbe fatto prima piuttosto che dopo): per ora, sembra che non abbia dato segno di voler fare movimenti strani.
Per intanto, ho cominciato la verniciatura della cassa armonica con vernice all'ambra: l'area del manico l'ho lasciata fuori, per poter meglio maneggiare lo strumento in verniciatura. Quando sarà perfettamente asciutta quest'ultima mano (fra l'una e l'altra levigo a olio e tripoli) passerò all'incollaggio definitivo della tastiera e alla sua rifinitura - già quasi completata in fase di montatura provvisoria in bianco, comunque - per poi proseguire la verniciatura anche nell'area di manico e paletta.
Terminata la verniciatura (vernice all'ambra, scelta per mettere in evidenza la marcata venatura del noce), è ora di passare alla montatura provvisoria, per il momento con corde in nylon (che sono inutiliuzzabili con l'arco, ma mi serviranno per effettuare le varie operazioni di settaggio senza stressare quelle definitive in budello, che monterò successivamente)



27 - salvatore catania
Prossima volta la vedremo con cordiera, corde e piroli!



28 - neuma
Infine, con un po' di ritardo, ecco le foto dello strumento finito ed incordato (mancano solo più i lacci in budello delle tastature)

Allegato:
viella 9.jpg [77.44 KiB]
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Allegato:
viella 8.jpg [88.29 KiB]
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29 - salvatore catania
Bella da togliere il fiato!!!

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Penso che uno strumento così meriti sicuramente delle integrazioni.

Cordialità - Pietro -


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