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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Il clavicordo
MessaggioInviato: 14/07/2014, 13:28 
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Iscritto il: 20/06/2014, 19:21
Messaggi: 348
Località: Verona
Pietro

Oggetto: Il clavicordo

Il clavicordo deriva dal monocordo di Pitagora ed inizialmente aveva una sola corda e una tastiera in grado di produrre solo note singole. Il suo nome preciso era: "Monoclavicordo" (vedi immagine) ed in tale veste si contende con la ghironda il primato di primo strumento a tastiera.
Il meccanismo del clavicordo è estremamente semplice in quanto il tasto percuote direttamente la corda, o coppie di corde, mediante una tangente fissata al tasto stesso. Quando più tasti percuotono la stessa coppia di corde in punti diversi lo strumento è denominato clavicordo legato.

Allegato:
clavicirdo 1 copia.jpg [70.74 KiB]
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Il suono del clavicordo non è adeguato alla musica d'insieme in quanto la sua voce è debole. Rende bene però nello studio ed il suo suono non ha mai creato problemi nei moderni caseggiati, anche in passato gli organisti lo usavano per esercitarsi e per questo esistono esemplari muniti di pedaliera. L'esemplare da me costruito anni fa è preso da un catalogo Zuckermann, la prima immagine mostra lo strumento scomposto. La seconda immagine del catalogo mostra lo strumento assemblato con le relative quote: Lunghezza cm 99 - larghezza cm 29 - profondità cm 10 - venti paia di corde - 45 tasti - corde acute in acciaio armonico - corde basse in ottone crudo.


Allegato:
clavicordo 2 copia.jpg [128.92 KiB]
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L'ultima immagine mostra il clavicordo da me costruito in base ai soli dati che ora avete visto postati aggiunti naturalmente ad un lavoro di ricerca e di elaborazione dei dati stessi.


Allegato:
Clavi 3 copia.jpg [104.73 KiB]
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Costruirsi e suonare uno strumento non è impossibile anche se si tratta di uno strumento a tastiera e si può procedere anche con pochi dati di base senza avere piani costruttivi o scatole di montaggio. Questo evita l'omologazione e personalizza ancor di più la vostra opera. Il clavicordo è il primo strumento a tastiera e la sua costruzione è una sfida eccitante alla quale a suo tempo non ho saputo sottrarmi. Questo vale sicuramente anche per voi appassionati del forum e della liuteria amatoriale.

Cordialità - Pietro -


Al tema segue la discussione:

1 - fabiodm
Bei strumenti Pietro davvero, un po invidio la tua capacita di costruire strumenti con progetti personali partendo da pochi dati fondamentali.


2 - Manu
Credo che il calvicordo sia leggermente più facile da costruire rispetto a quello che ho in mente, indubbiamente il flebile suono emesso dal clavicordo è particolarmente espressivo anche per la possibilità di vibrare la nota impossibile per clavicembali e affini.
Ho visto che la struttura interna dello strumento è particolarmente robusta soprattutto se confrontata con quella della spinetta...questo mi preoccupa molto dato che il numero di corde è oltretutto maggiore !


3 - alexorganaro
Salve,un po' di tempo fa, mi era balzata in testa l'idea di costruirmi uno strumento da solo,non avendo mai avuto esperienze di liuteria,ho pensato,perchè non costruire un clavicordo?Siccome ho sempre suonato,organi,pianoforti,clavicembali,ho pensato a questo strumento che trallaltro e l'unico che mi potrebbe entrare in casa.Allora veniamo al dunque,i progetti che ho visto riportati su questo forum,posso prenderli come inizio e poi rielaborarli oppure mi consigliate un sito dove posso trovarli?


4 - Pietro
Dai prima un'occhio a questo
http://www.tabulatura.com/clavcho.htm
Non so se lo hai già visto.


5 - Petrus Aloysius
Complimenti a Pietro, innanzitutto, per il/i clavicordo/i da lui relaizzato/i.
Io, che pure vorrei tentare di costruirne uno in proprio, ho chiesto un disegno particolare a Marc Vogel. A dire il vero, questo è successo qualche giorno fa, e ne sono ancora in attesa.
Adesso, ancora prima di iniziare il lavoro, comincio a chiedermi cose fondamentali: come e dove reperire i materiali utili, i costi della faccenda, certo a partire dalla cassa e/o dalla tavola armonica, per finire (si fa per dire) alle corde, ai feltri alle viti e a tutte le altre parti che possono costituire da "connettivi" per le varie componenti.
Una volta di più, insieme ad altri, e probabilmente con poca fantasia, mi e vi chiedo di quali attrezzatture occorra essere forniti (al di là di due cavalletti ed un piano più o meno mobile di lavoro) per riuscire "a tanta impresa".
Certo, magari arrivo tardi - e ripeto, insisto, monotonamente, le domande che altri ha già fatto.
Di questo mi scuso.
Ma sono letteralmente "assetato" di tutte le informazioni-base che può desiderare il prinicipiante assoluto. Ho già visto ed apprezzato il piccolo filmato che viene da non so più che sito svedese: che mi ha fatto intravedere alcune risposte, ma che mi ha lasciato pure tante domande, perché omette dettagli che sono di assoluto interesse per il principiante.
Mentre continuo, ormai stancamente, a smontare e a rimontare le varie parti del mio pianoforte verticale, per capire qualcosa, almeno della bilanciatura dei tasti, un po' come, se mi è permesso, e senza offesa per nessuno, il "vizioso povero" dell'"Introduzione ai "Fiori del male" di Ch Baudelaire, che "bacia e tetta il seno martoriato d'un'antica puttana", vi chiederei gentilmente, se non è semplicemente un déja-vu particolarmente fastidioso, di dirmi, possibilmente, tutto quello che vi viene in mente rispetto a quanto ho sommariamente segnalato più sopra.
Ringraziandovi, fin d'ora, per la pazienza, e l'intelligenza con cui saprete filtrare le mie disperate richieste di aiuto, invio a tutti un cordiale saluto.


6 - Pietro
Un ulteriore aiuto può venire anche da questo testo di Angelo Mondino - IL CLAVICIRDO. interpretazione e ricostruzione di antichi strumenti a tastiera - Libreria musicale italiana editrice.
Si può trovare da Cremonabook o alla Ricordi a Milano.
Io lo ho comperato qualche anno fà e lo trovo valido in quanto ci sono pure dei piani costruttivi in scala 1 : 1.


7 - Petrus Aloysius
Grato per tutte le indicazioni che ha voluto fornirmi/ci fin qui, in relazione al/ai clavicordo/i da lui realizzato/i, proverei a rivolgere a Pietro qualche domanda, se se la sente di rispondere, naturalmente.
Il materiale di costruzione deve sempre essere necessariamente l'abete rosso, costoso e nemmeno troppo facile da trovare? Si può optare per l'abete più normale, e/o per il pino?
Quale può, o deve, essere lo spessore dei tasti? E' possibile ricavare qualcosa da un tavola "limata" fino ad 1 cm. (o poco più) di spessore?
Ho comperato un disegno relativo ad un clavicordo (rubricato come "progetto Johann Jacob Donatus, 1700) da un costruttore/rivenditore tedesco. Ma adesso mi trovo un po' in panne, perché taluni dettagli della sagoma sono in scala 1:1, mentre, poi, ci sono delle "sezioni" in scala ridotta, che trovo difficili da interpretare e da trasferire in scala reale, e che qualche fornitore, appunto, di abete rosso, ha avuto fretta di interpretare a modo suo, in particolare in rapporto alla tastiera.
(Ho provato ad ordinare in Internet il testo da te indicato: Angelo Mondino, Il clavicordo. Interpretazione e ricostruzione di antichi strumenti a tastiera, Libreria musicale italiana editrice - ma, con la mia solita fortuna, ci metteranno ca. un mese ad inviarmelo, e non capisco neanche perché. Poi ho provato pure a farmi spedire qualche altro testo, ma, in generale, nemmeno troppo utile, in relazione al clavicordo. Aspetto ora con ansia il libro del Mondino).
Il progetto che ho sottomano rimanda ad una profondità di 185 mm. (altre dimensioni: 1242 di lungh. x 360 di largh.), ma vorrei tentare di discostarmi un po' dalla base di partenza, perché non mi sento un "filologo".
Ho, tra l'altro, visto ed apprezzato la tua indicazione ad "inventare", non attenendosi neanche troppo ai "modelli" di partenza. La cosa mi è piaciuta: ma poi confesso volentieri di trovarmi in difficoltà, appunto a partire dalla scelta dei legni, fino a tutta una serie di altri dettagli.
Con beneficio di inventario, vorrei chiederti maggiori dettagli sui rapporti tra i vari componenti dello strumento . Se la cosa non ti ingombra eccessivamente, s'intende.


8 - Pietro
Per il materiale costruttivo non ci sono codificazioni, specie per il clavicordo legato che ho letto fatto con essenze che vanno dal solido tiglio al mogano.
Quando ti arriverà il libro comunque ci sarà tutto specificato.
Per il resto non ricordo molto in quanto quando avevo costruito il mio clavicordo il ragazzino che vedi suonare (mio figlio maggiore) aveva cinque anni, ora ne ha trentasei. Lo strumento non lo ho più da quasi vent'anni e purtroppo non ho conservato nessun disegno sulle soluzioni che allora avevo adottato e me ne pento; se solo avessi immaginato che un giorno uno strumento considerato obsoleto già quando lo costruii avesse potuto suscitare interesse avrei conservato più cose che potevo, altro che qualche foto in bianco e nero.


9 - Petrus Aloysius
Grazie comunque, Pietro, per la tua squisita gentilezza. E complimenti per i figli - soprattutto per il "bambino" (anche se ex-) che si vede nella foto!
Aspetterò dunque il testo del Mondino, e mi ci farò una cultura.


10 - mystral1320
Il mio intervento ha più carattere informativo riguardo ad eventuali scelte di legno più che dare delle indicazioni specifiche su uno strumento come il clavicordo che, seppur davvero intrigante, non ho mai potuto tastare con mano.
Anche se i legni per la tavol armonica da citati appartengono tutti alla famiglia delle conifere, hanno delle sostanziali differenze tra le varie specie riscontrabili.
Pino, abete bianco, larice ed altri ancora, a differenza della abete rosso per strumenti musicali, non posseggono innanzi tutto una venatura diritta e regolare su superfici o porzioni di tronco abbastanza lunghe e larghe da poterne ricavare delle tavole armoniche. Inoltre, per confromazioni fisiologiche proprie delle specie citate, a differenza dell'abete rosso di una certa qualità, le altre varietà producono una quantità molto maggiore di resina che si deposita "in strati" abbastanza consistenti all'interno del legno stesso in vari e più punti della pianta, "strati" chiamati sacche resinose e che decretano di fatto un'interruzione sulla linearità e continuità delle fibre stesse che sono poi le diertte responsabili della propagazione delle onde acustiche sul piano armonico di qualsiasi strumento ne preveda uno di tale tipo.
Non solo la resina in quelle specie si trova concentrata in sacche, ma pure la struttura cellulare che costituisce le fibre ne risulta intasata oltremodo, resina che non permette una conduttività delle vibrazione come al contrario avviene con le fibre dell'abete rosso. Quest'ultimo, ha la capacità intirseca di creare delle fibre in lunghezza, composte da serie di cellule disposte una sopra l'altra che poi, "invecchiando", rompono il lume cellulare superiore ed inferiore andando col tempo a formare una sorta di capillari che dalle radici arrivano sino alla sommità della chioma.
Una volta tagliato l'alebro ed opportunamente lavorato e stagionato, questi capillari rilasciano la linfa (composta in minima parte anche da resina ma di molto percentulamente inferiore rispetto alle altre varietà di conifere) in essi contenuta e che si riempiono di aria che, quale veicolo di propagazione delle onde acustiche, é migliore rispetto alla linfa secca.
Infine vi é anche la questione del tipo di taglio dell'abete di risonanza, che é di taglio radiale, per permettere un'uniformità di fibre anche giuntando al cento una tavola armonica e che é garantibile solo con questo tipo di taglio, più specifico e confacente alle necessità liutarie che non altri tipi di taglio (di scorza o ad assi), più tipici e confacenti alle altre necessità costruttive, da quella edile a quella mobiliera.
Da qui le caratteristiche particolari dell'abete rosso di risonanza e dei prezzi comunque più elevati rispetto ad altre varietà di conifere.
Per quanto attiene al resto della cassa, come giustamente diceva Pietro, penso si possano adattare al caso le varietà da lui mensionate.


11 - Petrus Aloysius
Vorrei innanzitutto scusarmi con Mystral1320, per il ritardo con cui lo ringrazio del suo dotto intervento sui legni per cassa armonica, e per i chiarimenti che ha cortesemente voluto suggerire a me, come forse ad altri interessati all'argomento.
Per chi, come me, è ignorante in materia, è tutto prezioso.
Comincio proprio dall'ABC!
Purtroppo, ho ancora domande radicali. Provo a farle, sperando di non far ridere, o di non incomodare, nessuno.
Mentre medito sul testo di A. Mondino, che sono nel frattempo riuscito a ricevere, mi pongo domande su tutto: se e dove si possa trovare (o s ci si deve organizzare in proprio) una "fimbria", cioè la tavola di legno con quell'insieme di "tacche" che stanno dietro ai tasti del clavicordo, e che funzionano da "binari" per l'innalzamento e l'abbassamento del tasto; dove si possano trovare caviglie e "chiodi" (?) per la "dis-tensione" delle corde che passano sul ponticello (e, addirittura, dove si possano trovare quelle "protuberanze" metalliche - e qui, certo, mi esprimo pessimamente! - che permettono al ponticello di compiere la propria funzione di ... ponte, appunto); dove reperire le corde (metalliche) del caso, certo dipendentemente dall'estensione della tastiera, dal numero e dal tipo delle note ecc.; dove, infine, trovare, a prezzi se possibile vantaggiosi, delle cosidette "rose/rosette" per la tavola armonica.
E, infine, una domanda pressoché "indecente": quanto si riferisce ai legni della tavola armonica, propriamente detta, deve considerarsi esteso a tutta la "cassa armonica", o di risonanza, come altri la definirebbe, o no?
A tutti i "volontari" della "causa", che possa aver turbato con le mie ripetute richieste, chiedo umilmente venia da subito.
Frattanto, un grazie sentito ai diretti "interessati" (Pietro e Mystral1320) - ed un caro saluto a tutti.
Petrus Aloysius
P.S. Da "insegnante" (di lettere) di solito preferisco tenermi lontano dalle citazioni, perché si rischia di cadere nella deformazione professionale, o in qualcosa di simile. Ma per una volta vorrei cedere alla tentazione. Da quando mi sono buttato (incautamente, forse, ma con grandi riporti e soddisfazioni personali) in questo forum, continuo a ripetermi, e quasi vorrei che potesse diventare una sorta di adagio identificativo, quanto premetteva il grande Chaim Potok (uno scrittore ebreo americano, che abbiamo perso pochi anni orsono) al suo romanzo "In principio", citando il Talmud ebraico: "Gli inizi sono sempre difficili". Il facile sottinteso è che, una volta superati alcuni scogli di partenza, ed eventuali malintesi, si può poi procedere più speditamente. Non è così? A presto!


12 - Pietro
Certamente, parole sante.
Basta rompere il ghiaccio...


13 - Petrus Aloysius
Fratelli (di interessi), compagni (di lavoro), salute!
Sono lo "sbrodolatore" di qualche tempo fa.
Convertito, peraltro. Sto cercando di mandare a segno il "mio" clavicordo, su un disegno ottenuto da Marc Vogel.
Nonostante tutte le indicazioni che trovo in giro, ivi compreso Il Clavicordo di A. Mondino, non riesco a capire che tipo di corde devo usare per l'estensione che va da C a c3, quale dev'essere il loro spessore ecc. (sul dove trovarle, ho forse meno dubbi!).
Chiedo benevolmente, in proposito il consiglio dei meglio informati.
Se tutto va bene, come spero, presto mi auguro di riuscire a postare almeno una foto del disegno, lo strumento concretamente realizzato, ed altro che sia eventualmente di pubblica utilità. Invertendo la rotta delle chiacchiere!...
Grazie a tutti


14 - mystral1320
Ciao Petrus, so che ci sono delle tabelle comparative che indicano sommariamente i calibri oppure danno delle formule per ricavarli in base al materiale usato (coefficiente di densità), alla frequenza di intonazione, la lunghezza della corda e della sua tensione, ma sinceramente non so indicarti dove reperirle. So di avere postato un foglio excel per calcolare il calibro delle corde per ghironde o symphonie, ma sinceramente non ricordo in quale tutorial si trovi. Eventualmente prova a scaricarli dal thread dei downloads di questo forum (sono liberi). Li troverai la formula ed alcuni coefficienti di densità (acciaio, budello, bronzo, seta, argento, ecc.). Essendo che le dinamiche fisiche delle crode vibranti sottostanno tutte agli stessi parametri con qualche variante, potresti eventualmente cimentarti nel calcolo, almeno grosso modo, tanto per avere un'idea di dove andresti a parare con i calibri necessari.
So che nei pressi di Roma, lavora un costruttore di clavicembali (Andrea Di Maio), ma non so se ancora risieda in zona ne tanto meno se é disponibile a cedere informazioni.


15 - Petrus Aloysius
Grazie, Mystral1320, per la tua risposta, e per i suoi oculati rimandi - una volta di più la sento molto vicina e solidale.


16 - pestatasti
Forse arrivo un po' in ritardo, ma per le corde hai provato a rivolgerti a Marc Vogel o, molto meglio, a Malcolm Rose? Credo proprio che fabbrichi anche corde per clavicordo.
Quanto al tipo di corda ed allo spessore io non sarei troppo pignolo.
Come nel clavicembalo, l'importante (o meglio l'auspicabile) è che la corda si avvicini più possibile (senza superarlo) al punto di rottura.
Inoltre si deve calcolare l'impatto della tensione sulla struttura della cassa stando attenti a possibili abbassamenti del ponte e rotture della tavola armonica (corde di materiale più duro esercitano più forza).
Ovviamente il suono cambia, ma è anche un fatto legato al singolo strumento ed al gusto personale.
Ad esempio ho letto da qualche parte di un virginale incordato completamente in ferro nonostante il piano originario prevedesse numerose corde in ottone.
Io stesso ho recentemente cambiato l'incordatura della mia spinetta e per molte note mi sono discostato da quella originaria, montando corde di diametro più sottile.
Un saluto, Francesco


17 - mystral1320
E' buono avere un'indicazione su dove poter reperire delle corde che potrebbero essere utili anche per altri strumenti, magari non direttamente inerenti a clavicembali ed affini.
In un post precedente citavo la formula per i calcoli dei calibri delle corde poiché in essa e compresa, quale valore di calcolo, anche la tensione delle corde. Anche se non l'ho espresso verbalmente, la mia preoccupazione andava per l'appunto più in direzione del carico di tensione globale che non suoi diametri veri e propri.
Immaginando che le tensioni in ballo non sono una bazzecola, penso che le dritte che hai dato in merito siano oltremodo più che degne di considerazione, fosse solo per una questione di sicurezza personale...
Le tensioni in ballo non sono certo quelle di un pianoforte, ma dovesse cedere la struttura ed "implodere" chi si trova nei pressi rischierebbe comunque grosso fisicamente!!!


18 - luca_ciotti
Buonasera a tutti quanti.
Ho trovato questo sito molto bello ed estremamente interessante. Di lavoro faccio l'astrofisico, ma ho una grade passione per la musica antica (diciamo fino al 1759 per intenderci), e quando posso suono il clavicembalo (non mio purtroppo, anche se presto ne acquistero' uno).
In ogni caso, vorrei cimentarmi nella costruzione di uno strumento come il clavicordo legato, che mi pare di capire sia forse il "meno difficile".
Io ho un po' di pratica di falegnameria (ed accesso ad una falegnameria di un parente). Vorrei un parere sincero da voi esperti: quanto e' difficile costruire uno strumento - magari non eccezionale - ma che si possa suonare con soddisfazione?
Grazie in anticipo per la vostra attenzione!


19 - mystral1320
La costruzione di uno strumento musicale, qualsiasi esso sia, non é mai una cosa da prendere sottogamba. Però nemmeno é impossibile provarci.
Più che un'eventuale impossibilità, va considerata la quantità di passione e tempo da dedicare che uno ci vuol mettere o che ha... Dal poco che sono riuscito a capire, una delle parti più "difficili" del clavicordo é la specie di somiere sul fondo che dirige i tasti, essendo che va calcolata matematicamente.
Dalla precisione di quel pezzo soprattutto dipenderà poi l'intonazione del tuo clavicordo. Per cui forza e coraggio....


20 - luciano
ciao, se guardi in giro per il sito alla voce clavicordo dovresti trovare una documentazione fotografica fatta molto bene di un clavicordo costruito in svezia alcuni anni fa. i disegni sono disponibili presso il musicmuseet di Stoccolma (da poco hanno recpurato anche il disegno di questo modello).


21 - g.melilli
qualcuno ha disegni sufficientemente articolati per poter cominciare la costruzione soprattutto per quanto riguarda la posizione delle tangenti rispetto alle corde?


22 - Pietro
Il clavicordo che ho costruito si vede nell'immagine con mio figlio allora bambino.
Ho postato la segnalazione di un servizio con le procedure costruttive, è in inglese ma mi sembra chiaro, io sono partito con molto meno.
Vale anche la segnalazione del testo di Angelo Mondino dove c'è anche qualche piano costruttivo.
Non avevo fatto foto molto particolareggiate ed erano tra l'altro tutte in bianco e nero.
Visto e considerato... con il senno del poi... un tutorial avrei potuto farlo.


23 - g.melilli
Scusa la mia assoluta inesperienza nei forum, ma quando trovo scritto: "ho postato la segnalazione di un servizio con le procedure costruttive" dove trovo queste segnalazioni?
grazie


24 - Pietro
Nessun problema, era comunque nel punto quattro di questo stesso argomento ma la ripeto volentieri spero ti possa essere utile.

http://www.tabulatura.com/clavcho.htm


25 - maxfabbri
Buona sera a tutti, sono Massimiliano Fabbri. Recentemente ho acquistato un clavicordo derivato da un kit di Michael Watson, ha circa 40 anni e presenta un problema al piano armonico; infatti in prossimità del ponte, sul piano armonico e sulle corde più lunghe, il piano si è rotto ( una fenditura di circa 10 cm) e depresso, facendo inclinare anche il ponte.
Presumo che la catena sottostante abbia ceduto ma........come si può accedere all'interno dello strumento!? Il fondo presenta viti ma è anche vero che solitamente i fondi vengono incollati!
Qualcuno ha consigli!?


26 - Pietro
Purtroppo con questi strumenti bisogna vedere di volta in volta e agire di conseguenza.


27 - Antonio Sallustio
ciao a tutti . mi chiamo antonio , sono un appassionato di strumenti a tastiera . studio pianoforte e a ottobbre farò esami d'ammissione al conservatorio. vorrei costruire un clavicordo o un monocordo a tastiera ma sono indeciso è vorrei un consiglio da voi . forse per iniziare a costruire uno strumento a tastiera direi un monocordo ma siccome suono il pianoforte , e il clavicordo è il suo antenato sarebbe forse il migliore . che ne dite ?
grazie anticipatamente


28 - luciano
ciao e benvenuto nel forum.
se guardi un po' indietro in questa stessa sezione troverai un link molto bello e dettagliato per la costruzione di un clavicordo


29 - Antonio Sallustio
ok grazie tante . ma voi casa mi consigliate di costruire ?
un clavicordo o un monocordo a tastiera ?


30 - mystral1320
Penso che se il primo strumento, più che altro dipenda da quanti Santi vuoi tirar giù dai calendari!!!
Nel senso che un monocordo, avendo un'unica corda, le attenzioni maggiori vanno messe nelle tangenti (tasti) da eseguire e mettere in opera, per un clavicordo vanno considerati aspetti ulteriori, dovuti innanzi tutto alla tensione delle diverse corde presenti e rinforzi vari, non ché una struttura che regga il peso di trazione.
Va infine aggiunto il discorso delle "meccanica" dei tasti.
Ma é soprattutto il discorso dei carichi ad avere la priorità. Se pensi che un pianoforte verticale com carico di tensione totale supera anche le 2 tonnellate...
Il che vuol dire che se salta tutto é una sorta di bomba vera e propria col rischio di ferirsi seriamente o anche lasciarci la pelle!
Ovviamente penso che in un clavicordo le tensioni in gioco siano ben minori, ma non per questo meno pericolose.
Solo per darti un'idea, con il rimpersi di una corda di metalli di un cello che mi é arrivata sulla faccia, m'é costata 5 punti di sutura al sopracilio...
Anche se son passati diversi anni, la cicatrice é ancora li anche se ben più piccola rispetto all'inizio...
Percui ti consiglierei di iniziare con un monocordo ed eventualmente in seguito passare ad altro di più complesso....


31 - Antonio Sallustio
ok grazie allora farò il monocordo ho già stampato la tastiera . il fondo lo posso fare di multistrato di grossezza un centimetro e mezzo ? che ne dici ? per quanto riguarda la corda posso utilizzare la prima della chitarra acustica che è in metallo e sottile ? posso farla a coppia , cioè 2 corde accordate all' unisono? ovviamente .

Rispondetemi per favore !!! e scusate la mia esagerata pesantezza verso di voi .
grazie .ciao da Antonio


32 - mystral1320
Ciao Antonio, non é che non voglio risponderti, ma non ne ho mai costruiti e non saprei davvero cosa consigliarti....


33 - Pietro
Se sul monocordo metti DUE corde anche se in coppia non sarà più un monocordo che all'origine aveva una SOLA corda in budello nudo.
Si tratta di uno strumento interessante derivato dal monocordo di Pitagora che con una tastiera divenne in grado di eseguire passaggi melodici.
Torno a consigliare inoltre un testo: "Il clavicordo" di Angelo Mondino - Libreria musicale italiana editrice - dove oltre alla storia e alle tecniche di costruzione troverai anche i piani costruttivi del monocordo e dei clavicordi. Non costa molto e si trova facilmente: io lo trovai alla Ricordi di Milano, ma continuo a vederlo anche in altri posti.


34 - Mastro Titta
Vorrei farmi un clavicordo ma ho bisogno di qualche consiglio per valutare meglio alcune scelte e non fare caXXXte...
il dilemma pricipale:

1)libero o legato ? pro e contro

poi
2) corde singole e doppie ?
3) dove rimedio il materiale ? (caviglie corde etc?) il legno ce l'ho ...
4) qual'è il miglior dimensionamento per la tastiera?
5) varie ed eventuali : ovvero suggerimenti a problematiche che potrei incontrare ma di cui ora non sono conscio

lo strumento che ha postato Pietro credo sarà lo "spunto"
però credo che un "aiutino" mi farebbe comodo...


35 - luciano
Pietro ha dimostrato chiaramente come si possa fare uno strumento molto bello semplicemente partendo da una foto.
cmq, se ti puo essere utile ti segnalo che il Kunhistorisches di Vienna vende i piani di un paio di clavicordi a prezzi ragionevoli.
spero che l'indicazione ti possa essere utile


36 - Pietro
Andiamo per ordine:
Se intendi farlo più o meno come il mio lo strumento sarà per forza un clavicordo legato.
Le corde del clavicordo sono generalmente doppie sia nel legato che nel libero.
Il clavicordo libero ha una coppia di corde per nota e lo strumento è di conseguenza più grande ma più completo in quanto le note di un accordo di sentiranno sempre tutte (cosa che non succede nel legato). Tali strumenti avevano inoltre una maggiore estensione: generalmente cinque ottave in 61 note - FA . fa''' per un totale di 122 corde e lunghezza 163 cm X larghezza 47 di ingombro.
Il clavicordo legato ha più note per coppia di corde, 40 corde in tutto, però non tutte le note di un' accordo sono sempre presenti. Lo strumento è più comodo e maneggevole e le misure le vedi nel materiale che ho postato.
Per la tastiera dipande da che strumento vuoi fare, nelle misure che ho postato e nel nuovo materiale che Luciano ha indicato dovresti comunque ricavartela.
Prima di andare oltre ricava il piano costruttivo in scala 1 : 1 del clavicordo che intendi fare e poi studialo bene. Io inizierei dal legato che è piu semplice ma non meno sonoro del libero.


37 - giuliomusicante
Trovo la risposta di Pietro già molto esaustiva e non c'è molto da aggiungere ..... io sinceramente sono più a favore del clavicordo libero (come lo era d'altronde il sig. Johann Sebastian!) per il fatto che ti permette di suonare musica polifonica senza inconvenienti di sorta .... bisogna dire che per noi strumentisti a tastiera (organisti e clavicembalisti) il clavicordo è più uno strumento didattico che da esecuzione; esso infatti permette di raffinare la sensibilità del tocco in modo assai maggiore rispetto al cembalo per non dire dell'organo ma la sonorità è adatta solo ad ambienti minuscoli!
Per quanto riguarda le misure della tastiera ti consiglio (se vuoi uno strumento versatile) di prendere misure tardo seicentesche o dei primi del settecento (basta misurare la tastiera di uno dei tanti organi antichi che ci sono in giro ...) se decidessi di prendere misure cinquecentesche ti troveresti
ad avere una tastiera larga e cortissima che rende disagevole la letteratura al di fuori di quella rinascimentale ... se avessi problemi a reperire queste misure di tasti chiedi e ti posso mandare qualcosa io.
Per il discorso legnami io consiglio vivamente: Cipresso per tutto l'apparato cassa e tavola armonica, pioppo (o tiglio) per il fondo e le leve dei tasti e, se vuoi rimanere sullo stile italiano, bosso per le coperte dei tasti diatonici ed ebano per le coperte dei cromatici.
Sono a disposizione per qualunque cosa ... spero di esserti stato di aiuto!


38 - Mastro Titta
ringrazio di cuore tutti per le risposte una meglio dell' altra. credo che inizierò a farne uno legato con il proposito di farne uno libero in seguito (tanto l'idea era di farne due uno per me e uno per il mio socio..)
di cipresso ne ho parecchio quindi non dovrei aver problemi ..l'unico legno di cui scarseggio è il bosso per cui per le coperte non so pensavo forse al pero o alla quercia annegata che ne dite ? per la tastiera penso che "ruberò" le misure ad un Callido sotto casa.

Sono in fase di progettazione avanzata (visto che sono costretto a casa per malattia non so che fare: o vi ammorbo sul forum o disegno.
una domanda mi è sorta :
ma i clavicordi hanno un fondo ? io davo per scontato che ci fosse ma in tutti i disegni che ho rimediato non ce ne è traccia....


39 - giuliomusicante
il clavicordo ha certo il fondo e nella tradizione costruttiva italiana si parte proprio dal fondo.. mi raccomando sii essenziale con gli spessori (fianchi, fondo e tavola) più butti giù legno più suona!
Ti saluto e ti auguro pronta guarigione


40 - Pietro
Il fondo c'è... eccome se c'è, tutto lo strumento ne viene costruito intorno, per gli spessori non disperare più di tanto perchè la tavola armonica dello strumento (parlo del clavicordo legato) è solo nella parte destra come il link ben evidenzia. Per il legno atto alla costruzione si va dall'umile pino al solido tiglio passando per il mogano. Il cipresso va più che bene, la tavola armonica però falla sempre in abete: anche senza rosetta, il foro di risuonanza lo vedi sempre nel link.


41 - Mastro Titta
bene, al mio solito preferisco fare una domanda stupida con una risposta ovvia piuttosto che una figura del piffero colossale per non averla fatta.
come al solito : GRAZIE !


42 - Pietro
Le domande non sono mai stupide anche se le risposte possono essere ovvie, è cosa saggia ottenere più informazioni possibili prima di mettersi all'opera piuttosto che vanificare l'opera stessa per uno stupido dettaglio non approfondito.
P. S. Attendo ora lo strumento finito.


43 - sigifredo45
NON SONO COMPLETAMENTE D'ACCORDO sul fatto che il CLAVICORDO LEGATO sia più semplice da costruire del CLAVICORDO LIBERO in quanto in quest'ultimo tutti i tasti sono rettilinei (e quindi di facile costruzione) mentre in quello LEGATO tutti i tasti sono diversi tra di loro e sagomati in modo che la tangente percuota la/le corda/e in un punto ben preciso (e la precisione deve essere molto accurata).


44 - m.passaro
Buonasera, ho visto che sul sito di Vogel, ci sono un sacco di progetti per realizzare clavicordi. Io sono un debbuttante alla prima esperienza e quindi spero di trovare qualcosa di non troppo complicato.


45 - abibibu
Ciao a tutti, sono Michele e mi piacerebbe costruire un clavicordo, ho scoperto molte cose grazie a questa conversazione.

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Il tema è un po' sospeso e quindi lascia spazio ad integrazioni e approfondimenti.

Cordialità - Pietro -


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