Ho accennato all'uso del seme di tagua per il capotasto. Dato che il LA friggeva un po', ho deciso di rifare un'altra volta il capotasto, anche perché non era molto preciso e così ho approfittato per fotografare le fasi della lavorazione che aggiungo qui. Aggiungo anche qualche informazione sull'avorio vegetale per chi non lo conosce: si tratta di una palma, Phytelephas macrocarpa, originaria della foresta pluviale sudamericana, i cui grossi semi, essiccati, hanno una consistenza e un aspetto simile all'avorio, da cui il nome di "avorio vegetale". (anche la palma Hyphaene thebaica, dell'Africa nord-orientale, produce semi con caratteristiche simili ma più piccoli e quindi meno adatti a essere lavorati. I semi di tagua hanno forma arrotondata irregolare, con una dimensione massima di 6-7 cm e si possono acquistare online a un prezzo molto ragionevole. All'interno, una cavità più o meno grande ne limita le dimensioni dei pezzi ricavabili. Si può segare a fette di 2-3 mm per farne materiale da intarsio. La microporosità dell'avorio vegetale, permette di tingerlo con coloranti fibra-attivi come i Procyon. Si lavora con fresette e si lucida facilmente con polish e dischi di feltro o anche a mano.
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Commento file: Un grano di intonazione fine, a forma di cigno, che ho fatto per un sitar.
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Commento file: Alcuni semi interi e tagliati
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Commento file: Taglio del seme di tagua con seghetto a nastro.
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